Sono 230 articoli previsti nella bozza del nuovo testo del Codice appalti riformato dal Consiglio di Stato e consegnata a Palazzo Chigi. Sono dieci in più del codice del 2016, uno sforzo di semplificazione degli esperti di Palazzo Spada c’è stato e Il Dlgs 50/2016 è stato ridotto nel testo del 30%.
Quindi meno parole, ma ancora tanti commi in cui districarsi, senza contare gli allegati che obbligatoriamente dovranno accompagnare il decreto dato che la riforma dovrebbe essere auto-applicativa, perciò senza bisogno di ulteriori regolamenti.
Gli esponenti del nuovo Governo hanno sempre sostenuto necessaria una forte semplificazione. Matteo Salvini, è alla guida del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili che, nei confronti del codice appalti ha sempre avanzato propositi di cambiamento. Invocando «cancellazioni», «sospensioni», «azzeramenti» e non una semplice revisione per quanto semplificata, del vecchio testo. Occorre andare avanti con la riforma prevista dal Pnrr da portare a compimento entro il 31 marzo 2023.