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Mims, Giovannini: Nuova visione per le infrastrutture e la mobilità sostenibili

(Come riportato da “Le Strade dell’Informazione”)

Obbligo della relazione di sostenibilità nei Piani di fattibilità tecnico economica delle opere, introduzione di un nuovo modello di valutazione degli interventi sul piano economico, sociale e ambientale. Sono alcune delle principali novità illustrate dal ministro Enrico Giovannini durante il Festival Green & Blue

Il tema della sostenibilità ambientale è al centro delle attività del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. 

Tra le principali novità introdotte dal titolare del dicastero, Enrico Giovannini, e illustrate in occasione del Festival Green & Blue, c’è l’obbligo della relazione di sostenibilità nei Piani di fattibilità tecnico-economica delle opere, con la valutazione dell’impatto ambientale in termini di emissioni di gas climalteranti, l’introduzione di un nuovo modello di valutazione degli interventi del Mims (Score per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, Sims) sul piano economico, sociale e ambientale, i nuovi strumenti finanziari per investimenti in infrastrutture e mobilità rispettosi dell’ambiente.  

“In coerenza con il cambio del nome del dicastero e la nuova visione che guarda al cambio di paradigma verso lo sviluppo sostenibile”, ha sottolineato Giovannini, “la nostra attenzione è volta a massimizzare l’impatto positivo in termini economici, sociali e ambientali, delle infrastrutture e ridurre al minimo l’impronta ecologica delle nuove opere, in particolare quelle previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)”.  

Il ministro ha poi ricordato che la nuova visione strategica del Mims sta rivoluzionando il modo di progettare e realizzare le opere pubbliche e che, come evidenziato nell’Allegato Infrastrutture al Def, nei prossimi 10-15 anni si avranno già a disposizione 230 miliardi di euro di investimenti su infrastrutture e sistemi di mobilità.  

“Queste risorse”, ha evidenziato Giovannini, “vanno utilizzate per rendere le infrastrutture esistenti resilienti alla crisi climatica, ma anche sostenibili nel lungo termine, accelerando la transizione ecologica e digitale”.  

Mettendo al centro degli interventi il principio “Do not significant harm”, sancito dal programma Next Generation Eu, ha proseguito il ministro, “i principi del G20 per le infrastrutture sostenibili e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, il Mims ha predisposto norme, linee guida e documenti tecnici che definiscono i criteri di progettazione e valutazione delle opere in senso ecologico.

Grazie a tali innovazioni è possibile ottenere informazioni precise sull’impronta climatica delle opere più significative del Pnrr e stimarne gli effetti lungo tutto il ciclo di vita dell’opera”.

“Non è un caso, ha proseguito Giovannini, che oltre il 70% delle risorse del Pnrr e del Piano Complementare di competenza del Mims sia classificato come contributo alla lotta al cambiamento climatico e questa impostazione viene adottata anche per i finanziamenti previsti a valere su fonti nazionali, come la legge di Bilancio e il Fondo Sviluppo e Coesione”.  

Questa scelta a favore di infrastrutture e sistemi di mobilità sostenibili permette anche di rafforzare il posizionamento dell’Italia come emittente di green bond. “In questo contesto, è fondamentale ancorare le decisioni su evidenze scientifiche”, ha proseguito il ministro. “Per questo, al fine di guidare le decisioni presenti e future, grazie al contributo di esperti riconosciuti a livello internazionale abbiamo pubblicato tre rapporti che riguardano l’impatto della crisi climatica su infrastrutture e mobilità, la decarbonizzazione dei trasporti e i nuovi strumenti finanziari per investire in infrastrutture sostenibili”, ha concluso.