Le varianti in corso d’opera saranno alleggerite nelle norme. C’è anche questa novità allo studio della commissione mista nominata dal Consiglio di Stato per riformare il codice appalti del 2016.
La commissione ha ricevuto l’incarico con l’obiettivo di presentare uno schema di provvedimento entro il 20 ottobre, con la rivisitazione di tutte le aree coperte dalla vecchia disciplina dei contratti pubblici. L’obiettivo è quello di alleggerire il numero di norme, semplificare le procedure e trasferire tutte le regole a un nuovo regolamento.
Per l’esecuzione dei contratti, un posto di rilievo è occupato dalle novità in tema di varianti. E non solo perché l’attuale articolo 106 del Dlgs 50/2016 presenta diverse difficoltà interpretative e di applicazione. L’aumento dei prezzi dei materiali degli ultimi mesi ha portato alla ricerca di maggiore flessibilità rispetto al codice appalti del 2016. Se si migliora l’opera senza alterarne la natura e aumentarne i costi le varianti diventano libere.
Con riferimento alle norme europee, con il nuovo codice diventerà legittimo anche il subappalto a cascata. Cadranno dunque i limiti che al momento impediscono ai subappaltatori di affidare in subappalto a loro volta i lavori ad altre imprese.
L’impianto generale rimarrà quello attuale con la conferma delle tutele economiche e normative dei lavoratori e la responsabilità solidale dell’affidatario con il subappaltatore in merito agli obblighi di sicurezza.