L’Anac ha fissato per la prima fase sperimentale della qualificazione delle stazioni appaltanti, con avvio graduale e sconti di punteggio per i primi due anni.
Qualificarsi per i lavori inferiori a un milione di euro sono sufficienti 30 punti a regime, 40 punti fino alla soglia Ue, 50 punti oltre la soglia. Sono punteggi non severi che l’Anac ha fissato per la prima fase sperimentale della qualificazione delle stazioni appaltanti, orientata a un avvio graduale.
Per raggiungere questi punteggi le Amministrazioni dovranno avere dipendenti specializzati nelle proprie strutture (fino a 20 punti), sistemi di formazione e aggiornamento del personale (fino a 20 punti), un consistente numero di gare svolte (fino a 40 punti), rispetto degli obblighi di comunicazione (5 punti) e delle procedure di monitoraggio (5 punti), utilizzo di piattaforme telematiche (fino a 10 punti). Queste le novità dello schema di delibera definitiva messa a punto dall’Anac nel rispetto del protocollo firmato con Palazzo Chigi nel dicembre 2021.
ci sono anche tre requisiti irrinunciabili per tutte le amministrazioni che vorranno il bollino di stazioni appaltanti: l’iscrizione all’Anagrafe delle stazioni appaltanti (Ausa) dell’Anac; avere un ufficio o una struttura stabilmente dedicata alla progettazione e agli affidamenti di lavori; disponibilità di piattaforme telematiche dedicate all’affidamento contratti. Lo stesso schema vale anche per gli appalti di servizi e forniture.
L’obiettivo di Palazzo Chigi era di arrivare al 30 settembre al testo finale delle linee guida e alla individuazione del numero delle stazioni appaltanti potenzialmente qualificabili. Era stato Mario Draghi – cui ora tornano le linee guida – a voler accelerare il processo di qualificazione e riduzione delle stazioni appaltanti previsto dal codice appalti del 2016 e mai attuato. Secondo il censimento svolto da Anac a giugno le stazioni appaltanti interessate cui si applicheranno le linee guida sono 12.329 con 32.138 centri di spesa di cui oltre la metà (17.532) appartenenti ai comuni.