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Iniziata l’udienza preliminare sul crollo del Ponte Morandi. Manutenzione non adeguata

E’ in corso di svolgimento a Genova l’udienza preliminare sul crollo del Ponte Morandi. Il pubblico ministero di Genova Massimo Terrile ha espresso pesanti parole nei confronti di Autostrade per l’Italia dove le cose andavano al contrario di come dovuto. “Non era il budget che doveva adeguarsi alle esigenze di sicurezza, ma erano le esigenze di sicurezza che dovevano adeguarsi al budget”. L’arringa ha coinvolto anche la direzione del Tronco di Genova.

Veniva stabilito un tetto massimo di spesa annuale per la manutenzione di ponte Morandi, che anche se piccolo non poteva essere superato. Un ordine esplicito che partiva dall’ex amministratore delegato Giovani Castellucci, e poi arrivava alla direzione di tronco di Genova. Nell’udienza preliminare condotta dal PM Terrile sulla vicenda della struttura più complessa di tutta la rete autostradale italiana: “più che una mano di vernice non è mai stato fatto”.

Dalle carte sequestrate si parla di 10-15 mila euro all’anno di budget ordinario, cifre ridicole per un viadotto così lungo e complesso. Calcolando quanto speso per interventi straordinari, negli oltre 18 anni in cui Aspi ha gestito il ponte sono stati spesi in interventi strutturali 488.000 euro. Ovvero 26.000 mila euro l’anno.

Il PM Terrile ha evidenziato il sistema di “controllo” del ponte Morandi. Una triste panoramica che agli occhi dell’accusa mette in evidenza come tutta la “filiera” dentro Aspi fosse del tutto allineata alla linea della minima manutenzione per il massimo profitto.

I sensori che erano stati installati per monitorare anomalie sulla struttura del viadotto erano stati tranciati durante dei lavori nel 2015. E mai più reinstallati, nonostante l’istituto Cesi e il Politecnico di Milano avessero suggerito un controllo costante della struttura.

Nel 2015 nel documento del rischio era scomparso il riferimento alle “ritardate manutenzioni”. Poi nel 2016 via anche il “rischio crollo”, sostituito con la definizione “perdita di funzionalità statica del viadotto Polcevera.