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Giovannini: AV incide del 38% dell’indice di disuguaglianza dei territori

(Come riportato in una nota del MIMS)

Distribuito il 99% dei 61,4 mld del Pnrr agli enti attuatori. Il ministro intervenuto a un convegno de Il Mulino e Eur culture per Roma

“L’investimento in infrastrutture ha a che fare con le disuguaglianze di opportunità, la discussione nel dibattito pubblico su dove mettere le fermate, necessariamente limitate, sull’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria non potrà non incidere sui territori che avranno le stazioni”.

Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, intervenendo a ‘Incontri su Economia e Società, Disuguaglianze e democrazia.

Quale futuro per un capitalismo democratico?’ a cura della società editrice il Mulino e Eur culture per Roma ricordando che “nella storia, l’Alta Velocità ha cambiato radicalmente pezzi di Italia”. Lo riportano le agenzie di stampa.

Il ministro poi ha posto l’accento sul “dibattito territoriale” che è emerso sul tema, sottolineando che “non è solo il governo che deve fare le scelte territoriali di allocazione di infrastrutture, ma sta ai territori ragionare su come usare questo sforzo di dieci anni di investimenti per stimolare le attività”. 
 
Con l’attuazione del Pnrr che prevede forti investimenti in infrastrutture ferroviarie è attesa, ricorda il ministro, una “riduzione del 38% dell’indice di disuguaglianza con un maggiore accesso alle infrastrutture ferroviarie”.

Infatti, delle risorse del Pnrr a disposizione del Mims il “61,4 mld sono ormai in fase di avanzata attuazione” ha detto Giovannini. “Abbiamo distribuito, al 31 dicembre il 99% dei 61,4 mld agli enti attuatori. Molte delle gare sono in fase di preparazione, i progetti di fattibilità sono stati predisposti e in parte già stati sottoposti per la valutazione di impatto ambientale”, ha spiegato.

Inoltre – ha sottolineato – “sperimenteremo nel Pnrr anche i treni a idrogeno, può essere risolutivo perché evitare di rifare tutte le gallerie per elettrificare le linee con costi elevatissimi anche ambientali” aggiungendo che “tutto il sistema deve procedere, stiamo provando ad anticipare il futuro”.
 
A margine, Giovannini ha anche posto l’accento sull’attualità del periodo ricordando che “la crisi drammatica indotta da questa guerra violenta, piena di atrocità, è uno stimolo a cambiare anche velocemente”. Secondo il ministro, la guerra “spingerà molti operatori, anche del settore privato, a ridurre la loro vulnerabilità” legata al prezzo dell’energia “mentre si accelera la transizione verso le energie rinnovabili che sono anche un investimento per una maggiore un’autonomia e una minore dipendenza” ha concluso.

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