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Ferraris: “I grandi piani economici di rilancio impongono una politica molto attenta nello sviluppo di nuove competenze”

(Come riportato da “Le Strade dell’Informazione”)
L’ad del Gruppo Fs Italiane in audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato

Quarantamila assunzioni nell’arco di piano. E’ l’obiettivo confermato dall’amministratore delegato di Fs, Luigi Ferraris, illustrando, nel corso di un’audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato, il nuovo piano industriale varato dal gruppo. I contenuti sono stati riportati dalle maggiori agenzie di stampa.

“Cerchiamo – spiega Ferraris- figure tecniche e ingegneri per Rfi e Anas. C’è da colmare un gap, siamo in tanti a contenderci personale qualificato. E’ una sfida che va raccolta immediatamente con partnership con università e istituti professionali. Siamo in una fase storica dove i grandi piani economici di rilancio, come il Pnrr, ma anche gli altri investimenti previsti, impongono una politica molto attenta nello sviluppo di nuove competenze e si sono create situazioni in cui spesso si fa fatica a trovare queste nuove competenze.

Ora è necessario pianificare per i prossimi la crescita di nuove figure professionali e il ritorno di altre figure professionali, ad esempio i carpentieri, che per un po’ sono stati meno richiesti di quanto oggi non ne abbiamo bisogno”.

Sull’impegno economico Ferraris ha evidenziato come “Abbiamo previsto di investire 190  miliardi e forse qualcosa di più al servizio del Paese e al servizio di questa trasformazione, nostra e del sistema trasporti dell’Italia, che secondo noi permetterà di posizionare l’Italia come parte integrante dell’Europa e soprattutto come un hub strategico, per quanto riguarda le merci e anche i passeggeri, nel Mediterraneo che ancora oggi vale il 5% del Pil globale e dove esiste il 15% della popolazione globale. Ancora un’area che ha alti tassi di sviluppo”.

Per l’occasione Ferraris ha illustrato anche i numeri che perimetrano l’azienda: “Il gruppo conta 82 mila persone, gestisce 16.800 km di linee ferroviarie, gestiamo 32.000 km di strade attraversate quotidianamente da 7 milioni di veicoli.

Nell’Alta velocità abbiamo una quota di mercato del 67%, del 100% negli intercity e sui regionali gestiamo il 60%. Complessivamente nel periodo pre-pandemia, ossia il 2019, abbiamo registrato un miliardo di presenze sui nostri treni e autobus, di cui 50 milioni sull’Alta velocità, 600 milioni sui treni regionali, 17 milioni sugli intercity e 320 milioni sugli autobus. Vediamo all’orizzonte una nuova domanda di mobilità, specialmente nel turismo, che speriamo si consolidi”.

L’Ad ha invece specificato che il settore business mostra invece una dinamica più lenta a causa dello smart working, con un ritorno ai livelli normali intorno al 2024-2025: “Abbiamo di fronte a noi grandi sfide che vengono aggiornate con una velocità impressionante, a seguito anche degli eventi catastrofici che siamo chiamati a vedere. Abbiamo cercato nell’ambito di una visione a 10 anni di identificare quali sono le sfide che caratterizzano il nostro settore inteso come trasporto multimodale nel suo complesso, e come operatori di infrastrutture. Siamo in un momento complicato.

E’ importante fare sistema ed è importante anche farlo all’interno del nostro gruppo ed è da qui che nasce l’esigenza di rivedere la nostra organizzazione attraverso il raggruppamento delle nostre attivita’ in quattro poli di business, ognuno con chiari obiettivi strategici cui tendere”.

Tra gli altri temi toccati in audizione gli interventi PNRR e l’impatto sull’economia. “Gli interventi programmati dalle Fs legati al Pnrr – spiega Ferraris – verranno messi in sicurezza dal rialzo dei prezzi, che in alcuni casi ha raggiunto incrementi del 35-40%. Bisognerà fare poi delle considerazioni per gli anni successivi anche se la fiammata dei prezzi sarà probabilmente destinata a rientrare con il passare del tempo. 

Dovremo aprire un tavolo a livello ministeriale sulle nuove gare fuori dal Pnrr per assicurarci la continuità di azione Il nostro piano ha una valenza sul Pil nell’ordine del 2% e se ragioniamo in termini di indotto, come impatto occupazionale oltre a quello che abbiamo noi diretto, sono oltre 200 mila persone.

Non abbiamo l’ambizione di fare investimenti fuori dall’Europa se non in un’ottica di trasferimento delle nostre competenze e del nostro know how. A breve arriveremo in Spagna con l’Alta velocità, entro la fine dell’anno. Completiamo il percorso di presidio in Europa sull’Alta velocità. In Europa di fatto gestiamo alta velocità e trasportiamo merci con presenze in Germania, in Inghilterra e siamo anche in Grecia”.

Infine sulle nuove tecnologie Ferraris ha precisato che “Ormai è imprescindibile investire nello sviluppo di un wi-fi a bordo treno, non solo sull’alta velocità ma anche sui treni regionali. Questo è essenziale e quindi su questo abbiamo un piano per i prossimi anni. È chiaro che l’esperienza di viaggio dev’essere connessa e questo ce lo chiedono i giovani ma anche i meno giovani”.  

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