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Decreto Legge Aiuti: adeguamento immediato dei costi nei cantieri 2022 con +20% dei prezzi

Il paracadute antirincari nei cantieri per il 2022 vale anche per i lavori dei general contractor delle opere avviate del gruppo Fs e Anas, che incassano un 20% secco di incremento sulle lavorazioni eseguite e contabilizzate, ma non si aprirà per chi lavora con stazioni appaltanti che hanno propri prezzari diversi da quelli regionali, come alcune società multiutilities.

L’articolo 26 del decreto legge aiuti è superato dal comma 12, il riferimento «agli altri soggetti non tenuti all’obbligo di osservanza» dei prezzari regionali. Questa è la parte più difficile da sbrogliare, quella che porterà più strascichi sull’articolo 26.

C’è un fondo per fronteggiare i rincari delle opere in corso affidato al Mims che è stato incrementato con questo decreto di 2,55 miliardi, per arrivare a oltre 3 miliardi.

Il fondo Mims integrerà le risorse delle stazioni appaltanti che non riusciranno a coprire gli aumenti con le risorse “interne” dell’opera o altre risorse proprie. Il costo da coprire sarà la differenza fra il vecchio costo e il nuovo costo calcolato dopo l’adeguamento dei prezzari. L’aggiornamento dei prezzari regionali dovrà avvenire entro il 31 luglio 2022 rispetto ai prezzi fissati al 31 dicembre 2021.

Dopo l’aggiornamento, le stazioni appaltanti dovranno comunque incrementare i prezzi della singola opera fino al 20%. Una sorta di acconto che dovrà essere poi saldato in base agli aumenti effettivi dei prezzari regionali. Il meccanismo è relativamente semplice e vale per il solo 2022, ma consente un’iniezione di fiducia per gli appaltatori, per evitare il blocco delle opere in corso. Vale per tutte le opere nessuna esclusa.

Il secondo fondo è gestito dal Mef è riferito alle opere che devono ancora andare in gara o affidate, per adeguare i costi previsti nel quadro economico dell’opera con i nuovi prezzari.

Il fondo potrà contare su 7,5 miliardi fino al 2026 ed è un fondo nato e pensato in primis per le opere del Pnrr. Su questa parte la versione pubblicata in Gazzetta ufficiale riserva altre novità, imposte dalla Ragioneria nell’ultimo passaggio della bollinatura.

In particolare, è stato riscritto il comma 7 con una duplice finalità. Da una parte si è dettagliato proprio l’elenco dei lavori ammissibili a questo fondo, che si era andato allargando nelle diverse bozze del decreto.

La pulitura della Ragioneria porta a un elenco composto dai lavori del Pnrr e del Fondo nazionale complementare, dalle opere affidate ai commissari sbloccacantieri, dagli interventi del Giubileo 2025, dei Giochi olimpici di Cortina, dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026. D

La Ragioneria e il Mef hanno definito i contenuti del decreto del presidente del Consiglio con cui devono essere adottati i criteri di accesso al fondo. In particolare il decreto dovrà fissare il termine per la presentazione delle istanze di finanziamento, mentre le assegnazioni avverranno «sulla base del cronoprogramma procedurale e finanziario degli interventi». Nessun automatismo e maggiore voce in capitolo del Mef nell’accesso ai fondi.

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