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Autostrada del Brennero: proposta di trasformazione in corridoio europeo intermodale

Investimenti nei prossimi 50 anni per oltre 7 miliardi di euro per trasformare la A22, Brennero-Modena, in un corridoio europeo intermodale, in grado di integrare, per agevolare la mobilità di merci e persone, tre diverse modalità di trasporto: strada, ferrovia e trasporto fluviale (idrovie). È la proposta, sulla base finanza di progetto, che Autostrada del Brennero, ha appena inviato al Governo per l’approvazione.

Via libera unanime al piano proposto, sia del consiglio di amministrazione della società sia dell’assemblea dei soci. Diego Cattoni, amministratore delegato di Autobrennero afferma: «Si tratta di una proposta che, per quantità e qualità, è destinata ad avere un impatto enorme su tutti i territori attraversati dalla A22 e sul principale collegamento via terra dell’Italia con il resto d’Europa. Parliamo di una mole di investimenti tre volte superiore all’investimento sostenuto per costruire l’autostrada».

I ministeri interpellati avranno ora 90 giorni di tempo per approvare la proposta di piano oppure respingerla. Se il piano economico-finanziario di Autobrennero sarà approvato si passerà alla gara europea per l’assegnazione della concessione, ma Autobrennero conserverà comunque un diritto di prelazione.

E’ l’inizio di un percorso, ma gli enti locali, azionisti di Autobrennero, sono fiduciosi sul risultato di questa proposta. Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti spiega: «Siamo sicuri che la nostra proposta faccia a un tempo gli interessi dei territori, del Paese e dell’ambiente». Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano aggiunge: «Questo piano riserva grande attenzione allo sviluppo sostenibile e alla digitalizzazione. Ora l’auspicio è che venga valutato positivamente dal Governo».

Nel piano, ci saranno le risorse per la terza corsia completa tra Verona e la A1, per la terza dinamica da Bolzano a Verona, per l’allargamento dei sovrappassi, per le barriere fonoassorbenti dell’autostrada, per le nuove stazioni autostradali, per nuovi autoparchi per i Tir, per il rifacimento delle aree di servizio, per interventi specifici rivolti alla mobilità sostenibile e alla digitalizzazione della tratta Brennero-Bolzano Sud, per la quale non è prevista la terza corsia.

Con l’ammodernamento tecnologico, si somma più di un miliardo per le manutenzioni delle strutture esistenti e per la stabilizzazione dei versanti. Da ultimo, non certo per importanza, gli investimenti previsti nell’intermodalità: l’ampliamento del porto fluviale di Valdaro (Mantova), la realizzazione di un hub intermodale a Isola della Scala (Verona), un nuovo finanziamento per Interbrennero (la società che gestisce l’interporto di Trento) e le risorse necessarie per realizzare la bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e l’autostrada regionale Cispadana.

Diego Cattoni afferma: «L’obiettivo è realizzare, attraverso le Alpi, il primo green corridor europeo. Non si tratta dell’inerziale proseguimento di quanto fatto finora, ma di un nuovo concetto di mobilità basato sulla digitalizzazione del trasporto autostradale, sull’incentivo alla transizione ecologica del trasporto su gomma, sulla stretta connessione con gli altri sistemi di trasporto, in primis la ferrovia».

Il polo ferroviario di Autobrennero è composto da tre società: Rtc, Lokomotion e InRail. L’integrazione tra gomma e rotaia rappresenta il futuro della mobilità delle merci lungo l’asse del Brennero.