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Auto elettrica: l’Italia è pronta?

I dati dell’ultimo studio di EY dicono che il 45% degli intervistati in Italia è intenzionato ad acquistare un veicolo elettrico

“L’indagine EY fotografa un Paese che, nonostante le sfide che sta affrontando, sostiene lo sviluppo grazie a una serie di iniziative recentemente intraprese e può contare sull’impegno di tutto il settore nel rispondere ai bisogni del consumatore”.  

È questa la dichiarazione di Giovanni Passalacqua, Partner e Automotive Consulting Leader di EY in Italia, società di cui fanno parte le Member Firm di Ernst & Young Global Limited, diffusa in una nota stampa dell’azienda a margine del report pubblicato nei giorni scorsi sullo stato di fatto delle auto elettriche nei principali 14 mercati automobilistici.

I criteri utilizzati dalla società per stilare la classifica sono stati tre: l’offerta del mercato, la domanda da parte dei consumatori e la regolamentazione in vigore negli Stati presi in esame. L’obiettivo era quello di fornire una panoramica esaustiva per ogni Paese sull’effettiva maturità e prontezza rispetto alla mobilità elettrica. 

La Cina, come nei report precedenti, rimane saldamente al primo posto: il 51% degli intervistati si dice pronta ad acquistare un veicolo elettrico in un paese che mantiene la leadership indiscussa sia in termini di infrastrutture che di progressi realizzati. Seguono Norvegia, Svezia, Germania e Regno Unito.

L’Italia è al 12° posto separata dagli altri Paesi soprattutto poiché non è presente da noi una filiera industriale già in stadio avanzato di conversione all’elettrico oltre a un sistema solido di infrastrutture e mercato. ”Secondo la nostra indagine – continua Passalacqua – solo per il 24% degli italiani la difficoltà legata alla ricarica di un veicolo elettrico influisce sull’acquisto. Un dato che è più basso rispetto ad altri paesi. Tuttavia, il caro energia e la spinta inflazionistica, potrebbero frenare lo sviluppo del mercato.

Per sostenere e accelerare lo sviluppo del settore nel medio-lungo termine sarà fondamentale la semplificazione normativa, oltre a far convergere incentivi e interventi di investimento pubblico con iniziative industriali esistenti e future sul territorio”.
Sorprendente però il dato relativa alla propensione all’acquisto di una auto elettrica: il 45% dei consumatori intervistati la comprerebbe, quasi un italiano su due.

Il rovescio della medaglia è che si stima che nel periodo 2022-2026, a fronte di una quota del 66% di veicoli elettrici che verranno lanciati sul mercato italiano, solamente il 18% di questi verrà prodotto sul territorio nazionale.

Un dato penalizzante che fotografa il ritardo nella produzione in-house sia per quanto concerne l’indotto che la produzione di veicoli elettrici (con una sola fabbrica ad oggi attiva e due Giga-Factory in fase di costruzione).

L’Italia risulta invece allineata alla maggior parte degli Stati dell’Indice EY per quanto concerne il sistema di incentivi all’acquisto, gli impegni relativi al bando dei motori a combustione (2035) e l’obiettivo net zero per il 2050. Il Paese, infatti, si colloca complessivamente al 9° posto in questo driver.

Rimangono però alcune aree di miglioramento nella normativa volte a favorire in primo luogo lo snellimento delle procedure (come fatto per la recente regolamentazione in merito agli affidamenti dei servizi di ricarica in autostrada) ma anche proponendo incentivi non monetari (ad esempio low-emission zone e vantaggi riservati a possessori di auto elettriche) come già attuato ampiamente da Paesi quali Norvegia, Cina e Germania.