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Anas: leader nazionale e internazionale nella messa in pratica del BIM

(Come riportato in una nota di Ernesto Sacco – Responsabile U.O. Metodi e Strumenti di Modellazione Infrastrutture (BIM) di Anas)

L’azienda ha messo a servizio le proprie conoscenze e best practices attraverso incontri e convegni di rilievo globale sottolineando che le stazioni appaltanti sono il vero motore della transizione al digitale.

Il BIM, acronimo di Building Information Modeling, è un metodo digitale per la progettazione, costruzione e gestione di opere edili e di infrastrutture, che si basa sulla realizzazione di un modello digitale dell’opera, e sullo scambio e la condivisione di dati e informazioni contenute nel modello con i tecnici e gli stakeholder interessati per le attività di competenza, durante l’intero ciclo di vita dell’opera.

Anas è così diventata, per il suo ruolo di primo piano come stazione appaltante del Paese, leader nell’utilizzo del BIM e l’esperienza dei suoi specialisti è stata riconosciuta sia sul piano nazionale che internazionale.

Per questa ragione, sono stati numerosi, negli ultimi mesi, gli eventi a cui l’azienda ha partecipato per mettere a servizio di tecnici e stakeholder le proprie conoscenze e best practices.

Lo scorso 29 settembre 2021, infatti, la buildingSMART ha organizzato un tavolo tecnico internazionale, il Virtual Summit Autumn 2021, per discutere delle specifiche di consegna in formati open per la gestione e validazione del contenuto informativo dei modelli digitali. In quest’ambito, Anas è intervenuta mostrando il lavoro svolto in collaborazione con ACCA Software per lo sviluppo del formato aperto IDS – Information Delivery Specifications – al fine di automatizzare la verifica e la validazione del contenuto informativo, richiesto da Anas per la realizzazione di modelli informativi, direttamente nel formato aperto IFC, evidenziandone le potenzialità e i punti critici.

Successivamente, Anas ha partecipato al Saie di Bari, su invito di iBIMi, con il convegno dedicato all’OpenBIM per la modellazione e la gestione delle infrastrutture lineari. Il workshop, oltre ad evidenziare gli stati di avanzamento delle attività svolte dal gruppo di lavoro “IFC Road”, di cui l’azienda delle strade è tra i principali stakeholder, ha consentito di illustrare la metodologia utilizzata per la valorizzazione dei servizi di modellazione degli asset esistenti, su cui si basa l’elenco prezzi BIM di Anas, il primo in Italia.

A fine ottobre, nell’ambito delle celebrazioni del trentennale dalla fondazione della Società Italiana Infrastrutture Viarie (SIIV), Anas ha spiegato quali sono i vantaggi derivanti dalla digitalizzazione nel mondo delle infrastrutture e il funzionamento degli strumenti sviluppati in house dall’azienda per l’esecuzione degli appalti con la metodologia BIM, tra cui il “modello dati”, il contenuto informativo richiesto dalla stazione appaltante per la realizzazione dei modelli informativi e “l’elenco prezzi” per i servizi di modellazione.

Anas è anche intervenuta all’incontro “Il Bim: un contributo decisivo alla sostenibilità delle infrastrutture”, promosso dall’Associazione Infrastrutture Sostenibili (AIS) in collaborazione con UNI, dove ha annunciato la nascita del nuovo Gruppo di Lavoro UNI su “BIM & Infrastrutture” e illustrato i vantaggi derivanti dalla presenza delle stazioni appaltanti ai tavoli di normazione.

Con l’inizio del nuovo anno, Anas ha fatto parte del Closing Plenary Session 2021-22, organizzato da InfraBIMopen: tre giorni di confronti tra i principali stakeholder pubblici europei sull’utilizzo del cosiddetto “formato aperto” nel settore delle infrastrutture.

Al tavolo tecnico, Anas ha posto l’attenzione sul livello di maturità del BIM raggiunto in Italia, dando evidenza da un lato ai principali ostacoli legati alla mancanza di maggiori indirizzi da parte delle autorità competenti, in riferimento ai contenuti informativi minimi per il settore delle infrastrutture, mentre dall’altro ha sottolineato il grande fattore abilitante all’uso del BIM scaturito dall’obbligatorietà introdotta per i contratti pubblici, che ha definitivamente permesso alle stazioni appaltanti italiane di diventare il vero motore della transizione al digitale.