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White Book: un monitoraggio a 360° dell’ecosistema mobilità

(come riportato su Le Strade dell’Informazione)

Dallo studio di Ernst & Young, nel mercato della mobility, pari a circa 220 miliardi di euro, emerge una decisa rivalutazione del mezzo di trasporto privato

Una analisi sulla mobilità del futuro e del presente. È il tema al centro dello studio di Ernst & Young “White Book Mobility” che propone un approfondimento sui trend più attuali riguardo l’ecosistema mobilità alla luce del nuovo comportamento della domanda, dei modelli di business e delle politiche governative determinate dalla pandemia da Covid-19.

Dall’indagine, svolta su un campione di oltre 3.000 utenti di nove paesi, emerge che i viaggi per ragioni lavorative, di piacere e familiari hanno subito una riduzione rispettivamente del 61%, 51% e 40% negli ultimi mesi su scala globale. A cui va aggiunta una contrazione del 6% nell’uso dei trasporti pubblici.  

In un contesto apparentemente immobilizzato, si rileva una sostanziale rivalutazione del mezzo di trasporto privato e della mobilità “locale”, caratterizzata da spostamenti più brevi e sicuri. Ad esempio, a fronte di un decremento complessivo degli spostamenti per tempo libero del 51% risulta un incremento di quelli sotto i 30 minuti, del 79%. 

Per Giovanni Passalacqua, EY Partner e Automotive Consulting Leader : “ In questo scenario ricco di sfide e di cambiamento, ci chiediamo quale porzione di questo cambiamento sarà meramente transitoria o avrà invece carattere permanente nel medio-lungo periodo. Grazie ai fondi del Recovery Fund avremo la possibilità di creare le basi su cui costruire quella che sarà l’automotive italiana dei prossimi 30 anni.

Secondo le nostre stime, il mercato della mobility del 2020-2030 ha un valore di circa 220 miliardi di euro ed impiega più del 10% della forza lavoro nel Paese, rappresentando dunque un mercato chiave da cui far ripartire Paese”.  

La recente pandemia ha rivitalizzato le intenzioni d’acquisto di nuovi veicoli da parte dei consumatori. In particolare, sebbene rimangano attuali le diverse dinamiche afferenti alla “smart mobility”, l’analisi delle abitudini del consumatore suggerisce di non trascurare aspetti quali la completezza dell’offerta di mobilità, l’immediato accesso tramite molteplici canali, e soprattutto la sicurezza nell’utilizzo. 

Secondo l’indagine, tra coloro che non possiedono attualmente un’automobile i più propensi ad acquistare veicoli ibridi (25%) sono proprio i millennials (fascia di età tra i 24 ed i 39 anni) mentre i più giovani della Gen Z (fascia di età tra i 16 e i 23 anni) sarebbero più propensi (7%) all’acquisto di veicoli elettrici. Tra gli automuniti, l’ibrido risulta essere per la Gen X (fascia di età tra i 40 e i 55 anni) la tipologia di acquisto prescelta (28%) mentre i millennials risultano essere più inclini (11%) ad acquistare un veicolo elettrico. 

“La pandemia ha innescato un’inversione di tendenza nelle abitudini dei consumatori rispetto agli ultimi anni esponendo l’ecosistema della mobilità a nuovi bisogni. – commenta Paolo Lobetti Bodoni, EY Business Consulting Leader – È necessario mettere insieme le risorse dei diversi player per creare dei servizi che possano essere di aiuto e a sostegno delle infrastrutture di mobilità.

Il Pubblico potrebbe giocare un ruolo centrale definendo delle regole che permettano di raccogliere a fattor comune i dati, permettendo ai player di focalizzarsi sul proprio core business, massimizzando l’uso dei dati e lo spostamento degli asset sul territorio”.  

Da un’analisi prospettica degli elementi trattati nel white book, emerge dunque la necessità di un più puntuale e frequente allineamento tra diversi attori, suggerendo confronti e discussioni interne ed esterne alla propria organizzazione d’appartenenza.  

Su questo punto, il più recente sondaggio EY sul mercato italiano, fa registrare un incremento di interesse per le soluzioni a motorizzazione ibrida (23%), plug-in (11%) ed elettrica (6%), che si prevede ammontare nella totalità al 40% della domanda di nuove vetture green per i non automuniti in Italia. Ad ogni modo, un’adozione di massa di quest’ultima appare limitata a causa di un’offerta che deve essere più completa, flessibile, sicura, quindi vantaggiosa per il cliente.  

Seconda, ed ancor più evidente esigenza di collaborazione, riguarda le piattaforme multiservizio. In questo caso, risulta ancor più indispensabile uno stretto affiancamento tra le piattaforme aggregatrici stesse e tematiche quali dati e pagamenti piuttosto che pubblica amministrazione. A testimonianza di uno spostamento verso soluzioni più digitali e flessibili, e quindi di una maggiore ricerca di omnicanalità, l’EY Mobility Consumer Index ha registrato un aumento dello shopping online globale del 21% nell’ultimo anno.