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Sicurezza stradale, non sono ammesse distrazioni

(Come riportato in una nota di Carlo Argeni – Le Strade dell’Informazione)

Quando si è al volante bisogna prestare la massima attenzione.

Utilizzare lo specchietto retrovisore interno all’auto per truccarsi, aggiustarsi la cravatta, darsi una veloce sistematina. Chi non lo ha mai fatto almeno una volta? Meglio evitare, ovviamente, perché quell’attimo di disattenzione può esporci a molteplici situazioni di rischio. La distrazione, a fronte di un imprevisto legato alla circolazione, comporta il raddoppio del tempo di reazione del conducente (l’intervallo di tempo che passa tra il momento in cui si percepisce un pericolo e il momento in cui si inizia ad agire per evitarlo).

Per frenare, ad esempio, impiegherebbe più di tre secondi dall’attimo in cui rileva il pericolo. In condizioni normali, è di un secondo. C’è pure chi utilizza quello inserito nell’aletta parasole. Questo comportamento, se possibile, è ancora più insidioso in quanto già l’abbassarlo limita la visibilità.

Anche il passeggero dovrebbe evitare di dedicarsi al proprio look fintanto è in viaggio. Qualsiasi manovra improvvisa del guidatore lo troverebbe, infatti, impreparato. Un rallentamento del traffico, un ostacolo improvviso, una buca da evitare o un sorpasso azzardato possono determinare condizioni di oggettivo pericolo.

Ma ci sono altre numerose abitudini da scansare quando si è impegnati nella guida: telefonare con lo smartphone; fumare; mangiare o bere; sbirciare qualche titolo di giornale quando il semaforo è rosso; cercare il cd musicale preferito; armeggiare con i devices di bordo; scrivere sms o e-mail.

Uno studio ACI del 2016 ipotizzava che in Italia tre incidenti su quattro fossero dovuti a distrazioni di varia natura da parte di chi era al volante. In base al report Aci-Istat del 2018, tra il 2016 e il 2017 il numero delle vittime della strada aveva subito un incremento di quasi il 3%, sfiorando le 3.400 vittime su base annua. Nel 2018 (sempre dati Aci-Istat), il report evidenziava che quasi il 41% degli incidenti era stato causato dalla disattenzione, dalla mancata precedenza e dall’eccesso di velocità.

Nel 2019 continuavano a essere le tre cause principali dei sinistri (38%). Nel 2020, l’impatto delle restrizioni per il Covid19 ha significativamente ridotto il numero dei veicoli circolanti e, quindi, le morti sulla strada. La diminuzione degli incidenti è stata del 72% a marzo e dell’85% ad aprile durante il lockdown generale.

Vedremo, nel 2021, se le innovazioni tecnologiche introdotte nelle vetture di nuova generazione porteranno a una maggiore sicurezza stradale.