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Recovery Plan e consulenza alla McKinsey, Mef precisa: “Solo supporto tecnico”

(come riportato da Rai News)

Secondo indiscrezioni di stampa il Mef avrebbe chiesto una consulenza sul Recovery Plan alla società statunitense McKinsey. Il ministero di Via XX Settembre chiarisce e precisa: “Società americana non coinvolta nella definizione dei progetti”

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze replica e chiarisce a proposito delle indiscrezioni di stampa secondo cui il governo a guida Draghi avrebbe affidato alla società americana McKinsey la consulenza per mettere a punto il Recovery Plan per l’utilizzo dei fondi europei.

In una nota ufficiale il dicastero di Via XX Settembre afferma: “In merito ad articoli di stampa relativi ai rapporti in essere con la società McKinsey, si precisa che la governance del Pnrr italiano è in capo alle Amministrazioni competenti e alle strutture del Mef che si avvalgono di personale interno degli uffici. McKinsey, così come altre società di servizi che regolarmente supportano l’Amministrazione nell’ambito di contratti attivi da tempo e su diversi progetti in corso, non è coinvolta nella definizione dei progetti del Pnrr”.

Inoltre nel comunicato ufficiale il Mef riferisce sul Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che è il programma di investimenti che l’Italia deve inviare a Bruxelles entro il 30 aprile 2021 per vedersi erogati i fondi del Recovery Plan, n.d.r.): “Gli aspetti decisionali, di valutazione e definizione dei diversi progetti di investimento e di riforma inseriti nel Recovery Plan italiano restano unicamente in mano alle pubbliche amministrazioni coinvolte e competenti per materia.

L’Amministrazione si avvale di supporto esterno nei casi in cui siano necessarie competenze tecniche specialistiche, o quando il carico di lavoro è anomalo e i tempi di chiusura sono ristretti, come nel caso del Pnrr.

In particolare, l’attività di supporto richiesta a McKinsey riguarda l’elaborazione di uno studio sui piani nazionali Next Generation già predisposti dagli altri paesi dell’Unione Europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano. Il contratto con McKinsey ha un valore di 25mila euro +Iva ed è stato affidato ai sensi dell’art. 36, comma 2, del Codice degli Appalti, ovvero dei cosiddetti contratti diretti ‘sotto soglia’.

Le informazioni relative al contratto saranno rese pubbliche, come avviene per tutti gli altri contratti del genere, nel rispetto della normativa sulla trasparenza”. Polemiche politiche Il caso ha scatenato le reazioni del mondo politico. Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana ha commentato: “Rilancio e faccio mie le domande poste da Fabrizio Barca. Cosa sta succedendo a Palazzo Chigi? E’ vero che ad occuparsi del Recovery Plan sono dei tecnici esterni di una società di consulenza chiamati in gran segreto, come scrive il direttore di Radio Popolare Alessandro Gilioli? Con quale mandato? Sulla base di quale decisione?”.

“Visto che il precedente governo è stato ‘lapidato’ sulla governance che espropriava il Parlamento, la cosa sarebbe piuttosto grave. Oltre che grottesca. Intanto, in attesa che qualcuno risponda alle domande poste da Barca, – ha concluso Fratoianni – presenterò una interrogazione parlamentare”.

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni commenta: “E’ possibile che con tutti i ministri, viceministri, sottosegretari, capi dipartimento, capi uffici legislativi, task force, dirigenti, tecnici e funzionari dello Stato che abbiamo, il Governo Draghi debba affidare la stesura del Recovery Plan ad una società privata di consulenza?”, mentre il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone ha detto: “McKinsey, una società straniera, ottiene una consulenza a pagamento per l’analisi di impatto: il governo dei migliori chiamato per scrivere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza fa peggio di Conte e affida valutazioni chiave a tecnici senza responsabilità, il Parlamento deve essere centrale nella riscrittura del Pnrr, con più fondi per l’innovazione, la cultura, lo sport, l’editoria”.

“E’ un esproprio di sovranità nazionale affidarsi a una società straniera. Presenterò un’interrogazione per chiedere chiarezza sulla governance e sull’attribuzione di questa consulenza a McKinsey”, ha aggiunto Mollicone. D’Incà: Mef ha chiarito su McKinsey stop a polemiche “Il Mef ha chiarito che la governance del PNRR è nelle mani delle amministrazioni pubbliche competenti e McKinsey non ha alcun ruolo nella definizione del Recovery Plan.

Ora stop alle polemiche e avanti con il lavoro, non è il momento di ulteriori fratture”. Lo ha scritto su Twitter il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.