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Pnrr italiano approvato da Commissione Ue: 24,9 mld entro luglio

(come riportato su Le Strade dell’Informazione)

190 misure, di cui 58 riforme e 132 investimenti, e 525 obiettivi per ottenere 191,5 miliardi entro il 2026

La Commissione Ue ha dato il via libera al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Come riportato da Ansa, l’Italia riceverà 24,9 miliardi di euro entro luglio, e in totale 191,5 miliardi entro il 2026: di cui 68,9 sono forma di sovvenzioni e 122,6 sotto forma di prestiti. Il piano, come riporta la nota della Commissione, “rappresenta una risposta completa e bilanciata alla situazione economica e sociale dell’Italia, contribuendo in modo appropriato a tutti e sei i pilastri del regolamento Recovery”.

Il Pnrr contiene 190 misure, di cui 58 riforme e 132 investimenti. Inoltre, il Piano ha 525 obiettivi da raggiungere per ottenere le tranche di fondi. Il 37,5% del piano contribuisce agli obiettivi climatici, il 25% a quelli digitali. 

“Il piano contiene un’ampia gamma di investimenti e riforme per affrontare le sfide della transizione verde”, scrive la Commissione che cita gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, anche con incentivi fiscali, e investimenti diretti per ristrutturazioni di edifici pubblici, scuole, tribunali, alberghi, musei, cinema e teatri.

Per Bruxelles le riforme sono necessarie per aumentare la concorrenza nei mercati dell’energia elettrica e del gas, per promuovere l’uso di fonti di energia rinnovabile e per facilitare l’autorizzazione di progetti di energia rinnovabile.

Vengono poi sottolineate le misure per ridurre le emissioni di gas serra dei trasporti, con investimenti nella mobilità urbana sostenibile e nelle infrastrutture ferroviarie. Inoltre, “il piano affronta le sfide esistenti sulla gestione dell’acqua e delle acque reflue e tutela della biodiversità”, e prevede l’adozione di una nuova strategia per promuovere l’economia circolare.

“Gli investimenti modernizzeranno gli impianti di gestione dei rifiuti esistenti e ne costruiranno di nuovi”, sottolinea la Ue. “Le infrastrutture idriche saranno migliorate per proteggere le forniture e ridurre le perdite”, e verranno poi introdotte misure per promuovere il rimboschimento e il recupero di aree naturali, fondali e habitat marini.

Per quanto riguarda il digitale, il piano prevede “importanti investimenti” nella digitalizzazione delle imprese, nel completamento delle reti a banda ultra-larga e nella connettività 5G. “Significativi” gli interventi che mirano alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, tra cui scuola e sanità, e quelli per la digitalizzazione della giustizia.

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