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Per realizzare una infrastruttura pubblica in Italia occorrono sette mesi in più che in Europa

Le procedure burocratiche lente e farraginose rallentano l’esecuzione delle opere pubbliche e incidono per il 54,3% sui tempi complessivi per ultimarle.

La Confartigianato ha rilevato l’impatto degli adempimenti amministrativi sulla competitività dell’Italia e denuncia la lentezza della burocrazia sull’attuazione dei progetti del Recovery Plan, evidenziata, lo scorso venerdì, in un incontro con il MIT nel quale ne è stata ribadita la sostenibilità amministrativa.

Semplificare e snellire la mole di costosi e inutili adempimenti che pesano sulle aziende e sul Paese e nel rendere la macchina amministrativa capace di sviluppare il potenziale del Piano con una efficace programmazione e gestione delle sue misure.

Per quanto riguarda le infrastrutture stradali, la Confartigianato ha calcolato che in Italia occorrono in media 815 giorni, circa 2 anni e 3 mesi, per completare l’iter di un appalto pubblico come la riasfaltatura di 20 km di una strada a doppia corsia, senza lavori accessori né successivi a completamento dell’intervento. Il nostro paese è al penultimo posto nella UE appena prima della Grecia, e la durata di un bando di gara supera di sette mesi la media europea.

La durata della realizzazione delle opere pubbliche è soltanto uno degli ambiti in cui la burocrazia rallenta e blocca la competitività italiana. Il nostro Paese – mette in evidenza Confartigianato – è al 23° posto tra i 27 Paesi dell’Unione europea per l’eccesso di complicazioni amministrative e al 58° posto tra 190 Paesi nel mondo per la facilità di fare impresa.