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L’economia europea cresce ma frena. In Italia ritmo mai visto da 15 anni

(Come ripotato in una nota di Matteo Buffolo – AGI)

Ritmo ancora elevato per i servizi e la manifattura dell’Eurozona, ma in leggero rallentamento. In Italia i servizi tengono al livello record di giugno e la manifattura sale ancora.

L’economia dell’Eurozona continua a crescere, ma il ritmo rallenta complice l’aumento dei costi, legato alle materie prime e alle forniture, ma anche alla necessità di assunzioni per far fronte alla domanda. Soltanto in Italia, in controtendenza, si registra un’accelerazione grazie alla tenuta dei servizi sui livelli record di luglio e alla spinta dell’industria.

Il trend emerge dai dati Pmi di, che, dopo gli indici sulla manifattura, ha pubblicato anche quelli sui servizi e quello composito. Quest’ultimo, in particolare, nell’area della moneta unica si è attestato a 59 rispetto ai 60.2 di luglio, che rappresentavano il valore più alto dal giugno 2006.

“L’economia dell’Eurozona ha registrato un’altra netta espansione dell’attività nel mese di agosto, con uno slancio solo leggermente rallentato dal picco in 15 anni di luglio. I posti di lavoro hanno continuato a crescere e ad uno dei tassi più rapidi in oltre due decenni, con le aziende che hanno rapidamente rinforzato la loro capacità produttiva vista la forte domanda di beni e servizi”, spiega Ihs Markit.

Tra i paesi monitorati dell’eurozona, in senso assoluto l’Irlanda è lo Stato che ha segnato la crescita più rapida, seguita da Spagna e Germania, ma l’Italia è andata contro la tendenza generale di rallentamento registrando la crescita produttiva più rapida in più di 15 anni. L’indice Pmi composito italiano, che include servizi e manifatturiero, è salito ad agosto a 59,1 punti, aumentando rispetto a 58,6 di luglio, segnalando il più rapido incremento della produzione del settore privato italiano da giugno 2006. 

L’aumento è stato generale in tutti i settori, con il tasso di espansione del manifatturiero in accelerazione nel corso del mese che ha ancora una volta superato quello del terziario, anche se quest’ultimo ha comunque indicato la crescita maggiore in 14 anni. Il motivo dell’accelerazione del tasso di espansione generale è legato di nuovo al rapido rialzo del flusso dei nuovi ordini ricevuti ad agosto dalle aziende italiane. Nel mese di agosto, si è inoltre registrato un rafforzamento della domanda estera, visto che le esportazioni sono aumentate al quarto tasso più forte della serie storica.

Per far fronte alla domanda le aziende hanno continuato ad espandere la forza lavoro nel mese di agosto: l’occupazione è aumentata per il quarto mese consecutivo registrando un tasso di creazione occupazionale elevato, anche se in rallentamento nel corso del mese. 

“La forte prestazione dei servizi si è unita all’accelerazione del tasso di crescita produttiva del settore manifatturiero provocando nel settore privato un’espansione ad un tasso mai visto in oltre 15 anni”, ha osservato Lewis Cooper, economista di Ihs Markit .

“Nel complesso, i dati di agosto hanno indicato un’altra prestazione mensile straordinaria per l’economia del settore privato italiano. Le pressioni inflazionistiche sono rimaste la preoccupazione principale, anche se non hanno ancora mostrato effetti sulla crescita, con dati che non mostrano alcun segnale di rallentamento”.