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L’Anac ha approvato le linee guida appalti e concessioni in House senza gara a società pubbliche

L’Autorità nazionale anticorruzione ha approvato le linee guida con la motivazione che giustifichi, da parte delle stazioni appaltanti, il ricorso agli affidamenti di appalti e concessioni in house senza gara. L’obiettivo dell’Autorità presieduta da Giuseppe Busia è aiutare le amministrazioni a predisporre correttamente il documento per dimostrare la convenienza dell’affidamento diretto rispetto al ricorso al mercato.

Anac mette anche in evidenza la procedura di affidamento, chiarendo che senza una motivazione adeguata l’affidamento di appalti e concessioni in house va considerati illegittimo.

Dare evidenza a questo passaggio significa, infatti, ridurre quella carenza di trasparenza e quell’eccesso di discrezionalità che spesso hanno consentito di aumentare l’in house con l’applicazione a situazioni poco chiare. Un obiettivo convergente con la segnalazione dell’Autorità Antitrust al governo per la messa a punto della legge sulla concorrenza 2021 collegata al Pnrr – è frenare «un ricorso massiccio all’affidamento in house a favore di società prive dei requisiti previsti dalla normativa e in assenza di adeguata motivazione circa la convenienza della forma di gestione prescelta».

Esistono molti affidamenti diretti che puntano a sfuggire non solo al mercato e a una procedura concorrenziale di gara, ma anche a una motivazione comparativa che spieghi in quale posizione stiano gli affidamenti decisi rispetto ai punti di riferimento del settore.

I dati raccolti da Anac, dalla Corte dei conti e dal Mise evidenziano il dilagare del fenomeno degli affidamenti diretti, tra le modalità di affidamento dei servizi, ad esempio, in ambito locale, solo il 5% si svolge con gara e il resto è in affidamento diretto.

L’Anac spiega, in sostanza, in attuazione dell’articolo 192, comma 2, del codice degli appalti, come assolvere legittimamente all’«onere motivazionale aggravato» richiesto per chi affida in house. Non si può trascurare che il decreto legge 77 sulle semplificazioni per il Pnrr ha rilegittimato l’in house, con la motivazione di accorciare i tempi degli affidamenti, anche per attività di supporto alle Pa nelle fasi di definizione, attuazione, monitoraggio e valutazione degli interventi.

«Si ritiene – scrive l’Anac – che le indicazioni contenute nelle presenti linee guida siano compatibili con tali finalità e possano essere prese a riferimento anche per valutare le ragioni del mancato ricorso al mercato». Le stazioni appaltanti, nello svolgimento della valutazione prevista dall’articolo 192 del codice appalti, potranno considerare «in special modo i vantaggi derivanti dal risparmio di tempo e di risorse economiche rispetto al ricorso al mercato».

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