Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

La Confindustria del Veneto dichiara un ritardo della regione su strade, ferrovie e banda larga

Le imprese del Veneto hanno raccolto i dati elaborati dalla Fondazione Nordest, valutando in prospettiva la situazione di porti e interporti, collegamenti stradali e ferroviari, sia in relazione alla mobilità interna che a quella verso l’Europa al 2030. Sono emerse alcune criticità, la diffusione della banda larga e la qualità delle infrastrutture digitali largamente insufficienti.

Il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro che ha chiamato a un confronto i principali interlocutori regionali per fare il punto della situazione.

Elisa De Berti, vice presidente e assessore a Lavori pubblici Infrastrutture e Trasporti della Regione Veneto ha proposto di tracciare un programma innovativo capace di diventare un modello e superare una visione frammentata, quella di ciascun sindaco, per arrivare a una visione unitaria e condivisa.

Enrico Carraro ha dichiarato di non voler fare un mero elenco di infrastrutture, ma predisporre un piano dinamico e capace di adeguarsi alle esigenze che cambiano. Una prospettiva è quella di far diventare Concessioni autostradali venete, nata per gestire il Passante di Mestre con una concessione in scadenza nel 2032, una concessionaria a tutti gli effetti, con un rinnovo trentennale e la possibilità di reinvestire gli utili sul territorio.

Vera Fiorani, amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana Spa ha detto che sul fronte ferrovie per il Veneto sono previsti oltre 16 miliardi di opere prioritarie, di cui 8 già finanziati. Gli interventi vanno dal potenziamento di alta velocità ed alta capacità al miglioramento del servizio regionale.

Monica Scarpa, amministratore delegato Gruppo Save aeroporti, traccia il futuro di scali che diventano sempre più sostenibili, con il traguardo al 2050 dell’uso solo di energie rinnovabili.

Cinzia Zincone, commissario straordinario del Porto di Venezia e Chioggia, ricorda il potenziamento in corso dell’infrastruttura ferroviaria e i passaggi della transizione energetica, a cominciare dai lavori in corso per una filiera dell’idrogeno e l’investimento da 136 milioni (28 di cofinanziamento Ue) per la costruzione di un deposito di GNL a Porto Marghera e l’utilizzo di una bettolina studiata per il trasporto del gas naturale liquefatto alle navi.

Mario Liberatore, responsabile della Struttura territoriale Veneto e Friuli Venezia Giulia di Anas Spa, ha sottolineato i problemi principali: ogni opera pubblica è attanagliata dalla burocrazia e dalla paura della firma, e non bastano decreti di semplificazione che aumentano difficoltà e dubbi interpretativi.

Condividi, , Google Plus, LinkedIn,