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Istat: con il Recovery nel 2025 si prevede +2,3 Pil

(come riportato da TGCOM24)

Secondo una prima simulazione +275mila occupati e -0,7 punti disoccupazione. Ursula von der Leyen: “L’Europa si riprenderà”

Nel 2025 il Pil italiano potrebbe segnare un +2,3 punti e un miglioramento dell’occupazione pari a circa 275 mila occupati e una riduzione del tasso di disoccupazione di 0,7 punti percentuali. Ecco la buona notizia che arriva dall’Istat.

È il risultato della simulazione compiuta dall’Istituto e indicata nel corso dell’audizione al Senato sulla proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza.

L’aumento degli investimenti “determinerebbe sia il rialzo della loro quota sul Pil, che tornerebbe sopra il 19%, sia una loro ricomposizione a favore di quelli in beni intangibili, con positivi effetti sulla produttività del lavoro”. È una prima valutazione dell’impatto macroeconomico del Recovery plan avanzata da Gian Paolo Oneto, direttore della Direzione centrale per gli studi e la valorizzazione tematica nell’area delle statistiche economiche dell’Istat. La valutazione “è stata condotta tenendo conto delle indicazioni e dei limiti dell’approccio riportati nel documento”, ha spiegato.

In particolare, la simulazione come evidenziato dal direttore Oneto prevede di applicare “la quota del 70% da destinare agli investimenti pubblici ai 158,22 miliardi risultanti dalla somma dei fondi attribuiti ai nuovi interventi (145,22 miliardi) e di quelli riferiti al programma react-eu (13 miliardi). Ulteriori ipotesi hanno riguardato la possibile allocazione dei fondi separando la componente cosiddetta tangibile da quella intangibile, quindi ricerca e sviluppo e digitale. infine, si è ipotizzato che i fondi disponibili siano utilizzati pienamente e senza inefficienze, con una distribuzione della spesa uniforme nel quinquennio 2021-2025”.

Cnel: Recovery per una nuova politica industriale

Nel corso dell’audizione il presidente del Cnel, Tiziano Treu, ha sottolineato: “Il Pnrr può rappresentare lo strumento per favorire lo sviluppo di una nuova politica industriale di cui il Paese ha urgentemente bisogno, con una visione di medio-lungo termine e che punti a valorizzare la nostra identità economico e produttiva, sociale e culturale”.

L’ottimismo di Charles Michel e Ursula von der Leyen

Sul Recovery c’è ottimismo e un’aria primaverile spira in Europa come promette la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: “L’Europa di riprenderà. Il Recovery è ossigeno per l’economia”. Mentre il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha ribadito l’importanza di sorvegliare “affinché ogni euro sia investito correttamente per promuovere la modernizzazione dell’economia dell’Ue, promuovendo la transizione verde e quella digitale”.