Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Inquinamento città italiane: al 2030 -89% con mobilità elettrica

(Come riporta una nota de Le Strade dell’Informazione)

Lo rileva il Rapporto “Più mobilità elettrica: scenari futuri e qualità dell’aria nelle città italiane”, realizzato dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Cnr in collaborazione con Motus-E

Una riduzione dell’inquinamento nelle città fino all’89% e un risparmio di costi sociali pagati in termini di salute fino a 3 miliardi di euro. È questo il dato positivo che si rileverebbe se entro il 2030 ci fosse un ricambio del parco circolante di veicoli privati e della logistica con veicoli elettrici.

 Lo rileva il Rapporto “Più mobilità elettrica: scenari futuri e qualità dell’aria nelle città italiane”, realizzato dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Cnr in collaborazione con Motus-E, l’associazione italiana per lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia.

Lo studio, riportato dagli organi di stampa, presenta una valutazione della dispersione in atmosfera e della ricaduta al suolo degli inquinanti primari e secondari e il relativo impatto emissivo nelle città di Torino, Milano, Bologna, Roma e Palermo, sulla base di un’analisi di due scenari prospettici al 2025 e al 2030. Il Rapporto sottolinea non solo che il traffico veicolare è tra le prime cause di inquinamento in ambito urbano, ma anche che il numero di morti premature produca una significativa incidenza sui costi sociali ed economici.

Dai risultati ottenuti si evince che una maggiore percentuale di veicoli elettrici sarebbe fondamentale nella riduzione delle concentrazioni degli inquinanti locali, in particolare di NO2.
 
Si rileva una riduzione delle concentrazioni, in termini percentuali relative al comparto mobilità, da un minimo del 47% (Bologna) a un massimo del 62% (Roma) considerando lo scenario al 2025, mentre prendendo in considerazione lo scenario al 2030 si assiste ad una riduzione che va dal 74% (Palermo) fino ad un massimo dell’89% (Roma).

Impatto ridotto, ma comunque importante per il PM10. Se si osservano i risultati dello scenario 2025 la percentuale di riduzione parte da un minimo del 28% (Bologna) fino ad un massimo del 38% (Palermo); per lo scenario 2030 l’abbattimento non è così determinante come per NO2, la riduzione varia tra 34% e 46%.

 La maggiore penetrazione di vetture elettriche prospettata nello studio si traduce anche in una significativa riduzione delle stime sul numero di vittime causate dall’inquinamento atmosferico causato dalle concentrazioni di NO2 e PM10 per città come Milano, Roma e Torino. In questi casi il costo sociale (Vsl) associato al numero di decessi evitati varia tra circa 140 milioni e circa 2 miliardi di euro nello scenario al 2025, e circa 222 milioni e 3 miliardi nello scenario al 2030.

A parità del numero dei veicoli circolanti, considerati in egual numero in tutti gli scenari prospettati, la variazione di tecnologia e di energia impiegata consente di registrare significativi miglioramenti sulla qualità dell’aria e sul conseguente impatto sulla salute dei cittadini.