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Incidenti stradali, siamo responsabili anche dell’altrui imprudenza

(Come riportato in una nota di Carlo Argeni – Le Strade dell’Informazione)

Una sentenza della Cassazione richiama gli automobilisti alla massima attenzione.

Occhi aperti, bene aperti. Quando siamo alla guida di un veicolo l’attenzione deve essere ai massimi livelli, non sono ammesse distrazioni.

La sentenza n. 121 del 7 gennaio 2020, della IV Sezione Penale della Cassazione, ha chiarito che anche chi non ha causato un sinistro ha la sua parte di colpa se non prevede, per quanto ipotizzabile, un eventuale comportamento irresponsabile della controparte.

Gli Ermellini, relativamente alla vicenda processuale di un uomo accusato di omicidio colposo stradale nei confronti di un motociclista che evidenziava il comportamento imprudente della vittima, ha confermato la sua colpevolezza puntualizzando che “…l’obbligo di moderare adeguatamente la velocità in relazione alle caratteristiche del veicolo e alle condizioni ambientali deve essere inteso nel senso che il conducente deve essere non solo sempre in grado di padroneggiare assolutamente il veicolo in ogni evenienza, ma deve anche prevedere le eventuali imprudenze altrui e tale obbligo trova il suo limite naturale unicamente nella ragionevole prevedibilità degli eventi, oltre il quale non è consentito parlare di colpa”.