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Stampa

Il primo ponte in acciaio al mondo stampato in 3D è stato inaugurato in Olanda

Dedicato solo al transito di pedoni, è lungo 12 metri.

È il primo ponte in acciaio realizzato con la tecnica della stampa in 3D. Situato sul canale Oudezijds Achterburgwal, è stato inaugurato recentemente dalla regina Máxima dei Paesi Bassi.

La struttura è lunga 12 metri ed esclusivamente pedonale, è stata costruita con la collaborazione di numerose aziende partner: Joirs Laarman Lab per la progettazione, ArcelorMittal per la parte metallurgica, Autodesk per quella digitale, Lenovo per la sensoristica computazionale, Heijmans per le costruzioni, ABB Robotics per la robotica e il tandem Air Liquide-Oerlikon per le saldature.

Dal progetto alla realizzazione del complesso e innovativo progetto di MX3D sono passati sei anni. Come visibile in questo e in questo video, a occuparsi dell’effettiva costruzione del ponte sono stati appositi bracci meccanici che hanno assemblato e saldato tra loro i vari strati di acciaio inox, fino ad arrivare all’ottenimento del pezzo unico da 4,5 tonnellate che è stato poi installato in loco.

L’opera integra un sistema di sensori che, oltre a monitorarne ininterrottamente le sollecitazioni e lo stato di salute, servirà per sottoporre a speciali algoritmi di machine learning dati utili alla fabbricazione di ponti ancora più grandi. In quest’ottica stando a Mark Girolami, docente di ingegneria civile dell’Università di Cambridge e direttore del programma di Data-Centric Engineering dell’Alan Turing Institute, afferma chei primi segnali ricevuti sarebbero già positivi.

Una chiara dimostrazione di come il settore sia alla ricerca delle migliori soluzioni per un nuovo tipo di infrastrutture hi-tech.

La stampa 3D è sempre più diffusa, e settori come le costruzioni non fanno certo eccezione. «È destinata a diventare una delle principali tecnologie ingegneristiche – ha affermato a tal proposito  Girolami – e abbiamo bisogno di mettere a punto approcci appropriati per i test e il monitoraggio per sviluppare il suo pieno potenziale».

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