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Idrogeno verde: Ineos, il colosso della chimica europea, scommette 2 miliardi in 10 anni

(come riportato da Luca Pagni su La Repubblica)

La società inglese, controllata da Jim Retcliff, l’uomo più ricco del Regno Unito, ha annunciato la costruzione di elettrolizzatori in Norvegia, Belgio e Germania

Un passo avanti da 2 miliardi per l’idrogeno verde. E’ il più grande investimento di sempre in uno dei settori di punta della green economy europea. Lo ha annunciato il gruppo inglese Ineos, numero tre della chimica mondiale: i fondi serviranno per la costruzione di elettrolizzatori, gli impianti necessari per la produzione di idrogeno verde, a zero emissioni di carbonio.

I primi impianti – si legge in una nota della società britannica – saranno realizzati in Norvegia, Germania e Belgio nell’arco dei prossimi 10 anni, con investimenti previsti anche nel Regno Unito e in Francia.

Ineos è già oggi il maggiore gruppo attivo nel settore idrogeno in Europa e vuole consolidare la sua posizione, in scia delle politiche della Ue e di paesi come Germania e Francia, i cui governi hanno già annunciato investimenti rispettivamente per 9 e 7 miliardi. Il primo impianto – secondo quanto comunicato – sarà realizzato in Norvegia, un elettrolizzatore da 20 megawatt e sarà al servizio del sistema dei trasporti del paese scandinavo.

In Germania l’idrogeno verde sarà prodotto nel sito di Ineos a Colonia e verrà utilizzato per la produzione di ammoniaca senza emissioni di carbonio. Per i progetti in Francia, Belgio e Regno Unito, il gruppo potrebbe associarsi con altre aziende del settore in nuove joint venture.

Ineos è una società di recente costituzione, Nasce nel 1997 con una operazione di management buyout: un gruppo di manager ha rilevato le attività petrolchimiche di British Petroleum ad Anversa.

Da allora la società si è ingrandita con l’acquisto di diverse altre imprese, ma ha mantenuto la sua sede principale in una piccola località dell’Hampshire, sulla costa meridionale inglese: in pratica ha messo insieme via via cedute da colossi petrolchimici e chimici come Amoco, Basf, Dow Chamica, Solvay nel momento in cui hanno scelto di concentrarsi sui loro core business. L’acquisizione più rilevante nel 2005, quando ha rilevato Innovene per 9 miliardi: l’operazione ha consentito a Ineos di quadruplicare il fatturato.