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Dieci opere faro per un 2030 più sostenibile

(Come riportato in una nota de Le Strade dell’Informazione)

La proposta di Legambiente a sei ministri dell’esecutivo Draghi.

Proiettare l’Italia verso il 2030 attraverso dieci opere per costruire un futuro all’insegna della sostenibilità. Questo il tema al centro dell’evento “La nostra Italia.

Più verde, innovativa e inclusiva”, organizzato dall’associazione ecologista Legambiente, svoltosi negli studi Sky di Milano, alla presenza di sei ministri dell’Esecutivo Draghi: Roberto Cingolani per il Ministero della Transizione Ecologica, Enrico Giovannini per le Infrastrutture e le mobilità Sostenibili, Andrea Orlando per il Lavoro e le politiche sociali, Luigi Di Maio per gli Affari Esteri, Mara Carfagna per il Sud e le politiche territoriali, Stefano Patuanelli, per le Politiche agricole, alimentari e forestali e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Vincenzo Amendola. 

 Nel corso dell’incontro, come riportato dagli organi di informazione, Legambiente ha indicato una serie di opere eco-sostenibili per il territorio nazionale, dalla riconversione green del distretto industriale di Taranto e Brindisi, in Puglia, a una mobilità a emissioni zero nei capoluoghi di provincia della Pianura Padana e del centro sud, dalla bonifica dei territori e delle falde inquinate a partire dalla Terra dei Fuochi in Campania, la Valle Del Sacco nel Lazio, le aree petrolifere di Basilicata e Sicilia e il caso dei PFAS in Veneto e Piemonte, alla realizzazione di parchi eolici offshore in Sardegna, nel Canale di Sicilia e nell’Adriatico per accelerare la diffusione delle rinnovabili, tanto per citarne alcune.  

 Secondo Legambiente, le opere indicate rappresentano il primo passo di interventi prioritari che l’Italia dovrà realizzare per non sprecare le risorse del Next Generation EU e per portare avanti il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che il Governo Draghi dovrà ultimare ed inviare a Bruxelles entro la fine di aprile.

Inoltre, tra le dieci opere principali, anche la ricostruzione e digitalizzazione con la banda ultra larga delle aree del cratere del terremoto del Centro Italia, la realizzazione di infrastrutture ferroviarie per la Calabria e la Sicilia che, al posto del Ponte sullo Stretto, necessitano di una rete di trasporto regionale per superare isolamento e disservizi e aumentare e diversificare i flussi turistici.

E infine la connessione ecologica, digitale e cicloturistica dell’Appennino e lo sviluppo del biologico e dell’agroecologia sulle montagne alpine e appenniniche e nelle aree rurali attraverso la creazione di bio-distretti.  

Dopo la firma dell’Agenda 2030 di 193 Paesi dell’Onu, avvenuta nel settembre del 2015, la sostenibilità è diventata un punto centrale nelle strategie di tante imprese e di numerosi governi, ma anche nelle scelte di milioni di consumatori e risparmiatori, oltre che oggetto dell’attività di migliaia di organizzazioni della società civile.