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Decreto Semplificazioni, la Pubblica Amministrazione decide sui subappalti e nessun tetto nel Codice

Il decreto che il Governo sta studiando, vieta il sub-affidamento al 100%.

La bozza del decreto semplificazioni, che il Governo sta mettendo perfezionando con l’obiettivo di accelerare gli investimenti del Recovery plan, interviene anche su un punto delicato del Codice appalti del 2016. Anche se l’obiettivo è quello di allineare le norme italiane alle indicazioni della Europa che impongono di cancellare i vincoli sui sub-affidamenti, il risultato apre un acceso dibattito.

Le bozze circolate cancellano ogni soglia prestabilita sui subappalti, mantenendo solo il divieto di cessione integrale del contratto e dunque di subappalto al 100% delle opere da realizzare. La norma esclude anche la possibilità che a essere ceduto sia l’intero pacchetto dei lavori principali del contratto, quindi le categorie prevalenti.

Le Stazioni Appaltanti dovranno decidere la percentuale ammessa di subappalto con una scelta motivata, tenendo conto delle caratteristiche dell’appalto stesso. Le S.A. dovranno anche assicurare un adeguato controllo delle attività di cantiere e la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e tutelare l’attività dal rischio di infiltrazione criminale. Grandi responsabilità per le Stazioni Appaltanti finora sfuggite a qualsiasi tentativo di qualificazione, non solo dal punto di vista dei numeri ma anche della crescita delle competenze.

Insieme al tetto generale sul subappalto che tornerebbe al 30% sull’importo totale del contratto, cade anche il limite del 30% di sub-affidamento applicato alle opere super-specialistiche e anche il tetto del 20% allo sconto che i sub-affidatari possono proporre all’impresa titolare dell’appalto.

Il provvedimento dovrebbe slittare all’inizio di giugno, con un nuovo vertice del governo entro questa settimana.