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Autostrade vara un piano decennale di manutenzioni. Nel 2021 previste spese per 640 milioni

Quest’anno sulle autostrade non ci sarà il traffico paralizzato del 2020, ma ci saranno comunque disagi. Sono le previsioni dopo le emergenze manutentive emerse su vari assi strategici soprattutto a seguito di inchieste giudiziarie partite dalle tragedie di Genova del 2018 e Avellino del 2013.

I gestori della rete stradale e il ministero delle Infrastrutture nel 2020 hanno iniziato a fare ispezioni approfondite per scongiurare rischi di nuovi problemi gravi. Non c’erano metodologie consolidate né, in molti casi, sufficiente conoscenza delle reali condizioni di viadotti e gallerie.

Il Mit ha adottato criteri prudenziali, che hanno portato a chiusure non programmate. Di qui i tanti casi di paralisi della circolazione in primavera-estate in Liguria e sui 150 chilometri centrali dell’A14.

Mit e Consiglio superiore dei Lavori pubblici hanno varato le linee guida su ponti e viadotti e anche quelle sulla sicurezza strutturale delle gallerie, che comprenderanno l’adeguamento alle norme europee antincendio del 2004.

Parallelamente, Aspi è partita con Argo, sistema digitale messo a punto con Ibm e Fincantieri che entrerà progressivamente a regime nel 2021 e consentirà di fare un assessment: non solo ispezioni documentate con immagini e dati riversati nell’Ainop ancora in fase di avvio faticoso, ma una valutazione complessiva anche per scegliere se fare un’onerosa manutenzione di strutture che hanno in media 60 anni o ricostruirle del tutto.

Argo ha la completa approvazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, perché si basa anche sugli esiti delle ispezioni ministeriali in Liguria e sulla rete del Centro-Sud nell’emergenza dello scorso anno.

Nel 2021, in attesa che l’agenzia Ansfisa funzioni, l’Ing. Placido Migliorino dovrebbe essere a capo di una squadra che controlli pure il resto d’Italia. Un segno di presenza dello Stato finora mancato.

Aspi fa sapere che non ha emergenze nascoste: hanno spontaneamente applicato ovunque i parametri del Ministero. Le spese di manutenzione previste per il 2021 (640 milioni) si terranno sul livello 2020, mentre fino al 2018 non avevano mai superato i 300 milioni.

Anche il secondo gestore del Paese, il gruppo Astm (famiglia Gavio) appare sicuro di sapere come adeguarsi ai nuovi parametri.

Se tutto ciò sarà confermato dalle ispezioni 2021, non ci sarà caos: i lavori si potranno programmare per giorni e orari di minor traffico per i perdurare della pandemia..

Nessun disagio particolare per la sostituzione delle barriere di sicurezza fonoassorbenti Integautos, al centro dell’ultima inchiesta dei pm di Genova. Aspi le sostituirà a sue spese con170 milioni di euro.

Sbloccato il traforo del Gran Sasso di competenza Strada dei Parchi: si è riusciti a ispezionarlo pulendo le pareti con l’aspirazione dello sporco e non con acqua che avrebbe inquinato le falde.

Si cerca di limitare i disagi lavorando solo di notte o, se non è possibile, con gli scambi di carreggiata necessari per le gallerie a lavori sui viadotti limitrofi, dove è in corso anche la messa in sicurezza sismica finora richiesta invano da un’ordinanza della Protezione civile del 2003.

A fronte di disagi prolungati, Aspi sta mettendo a punto un sistema automatico per riconoscere rimborsi dei pedaggi, senza concordarli di volta in volta col Mit. Chi riterrà di avere patito per tempi di percorrenza troppo sopra la media potrà chiederli tramite app in grado di inviare anche le immagini dei biglietti, cosi potrà essere indennizzato anche chi non ha il Telepass.