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Auto elettrica: con il vetro le batterie potrebbero ricaricarsi in un minuto

(come riportato su Le Strade dell’Informazione)

Il risultato di alcune sperimentazioni dell’università di Austin

La diffusione dell’auto elettrica sembra inarrestabile. Secondo quanto confermato dal «Global Electric Vehicle Outlook 2021», il rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), si stima per il 2030 un mercato globale con 300 milioni di auto elettriche di cui 30 milioni in Europa.

Rimane sempre il problema dell’autonomia e del tempo di ricarica delle batterie. A questi temi è dedicato un articolo del supplemento L’Economia, del Corriere della Sera che parla di una invenzione, anzi di una intuizione firmata dal premio Nobel per la chimica John Goodenough, l’uomo che ha sviluppato le batterie agli ioni di litio.

Si legge infatti che, alla veneranda età di 97 anni, lo scienziato ha suggerito ai suoi collaboratori la via del vetro. L’invenzione che nasce dall’intuizione di Goodenough è stata brevettata negli Stati Uniti e ora viene sviluppata nel centro di ricerca dell’università di Austin, nel Texas.

Qui la professoressa Maria Helena Braga ha appena dimostrato in laboratorio come le nuove batterie, applicate a un’auto, possano avere un’autonomia tra i mille e i i.600 chilometri e, grazie appunto a speciali accumulatori di vetro, essere ricaricate in un minuto.

È una questione di velocità e larghezza di banda: i cristalli dei nuovi accumulatori trasparenti abbattono da cento a mille volte i tempi di ricarica perché l’energia ha corsie preferenziali (di vetro), nano-autostrade dove gli elettroni possono sfrecciare senza trovare ostacoli.

Tutto teorico, per ora. Ma come la fibra di vetro ha rivoluzionato con la fotonica Internet, ora accessibile a tutti, così le batterie di vetro si candidano a una prossima e possibile rivoluzione nella mobilità ecologica. A patto, si chiude l’articolo, che l’energia utilizzata per la ricarica arrivi da fonti rinnovabili.