Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Anas e Mibact insieme per la Sassari – Olbia

(come riportato da ANAS)

Un articolo, pubblicato sulla rivista di settore archeologico A&RT, racconta l’impegno fra l’azienda delle strade e il ministero della cultura per la convivenza di scavi archeologici e progettazione

“Un percorso condiviso fra Anas e MiBACT per la realizzazione di un’opera pubblica: la strada a quattro corsie Sassari-Olbia”: l’articolo scritto a quattro mani da Pina Maria Derudas, Specialista Tecnico Archeologo del Coordinamento Progettazione – Direzione Progettazione e Realizzazione Lavori di Anas, nonché coordinatrice delle attività archeologiche per la Sassari-Olbia, e Rubens D’Oriano, funzionario MiBACT e direttore archeologo della Soprintendenza Archeologia per le province di Sassari e Nuoro, racconta dettagliatamente le modalità attraverso le quali sono state poste in essere le attività archeologiche propedeutiche alla progettazione, agli scavi e alla definitiva realizzazione della strada Sassari-Olbia, per cui viene proposto, in ossequio alla mitologia della zona, il nome di Via di Ercole.

Si tratta di un tracciato che nel corso del tempo si è reso necessario per integrare il tessuto viario della Sardegna. Il primo fattore di cui si è tenuto conto è stato il rischio archeologico, che ha determinato delle indagini autoptiche che hanno rivestito un ruolo fondamentale nella valutazione dell’opera, realizzando rilievi e verificando sul campo i dati ricavati dalla fotointerpretazione, in un territorio ricco di peculiarità architettoniche, paesaggistiche, storiche, artistiche ed etnoantropologiche.

L’articolo illustra le buone pratiche messe in campo dalla dott.ssa Derudas nell’ambito dell’iter autorizzativo della Sassari-Olbia (80 Km), un caso in cui Anas e l’allora MiBAC hanno sperimentato una collaborazione pioneristica, soprattutto per le procedure adottate. 
Oltre all’accuratezza dell’indagine, il fruttuoso dialogo tra enti e un approccio concreto alla tutela hanno dato esito a innovative tecniche procedurali, secondo l’imperativo della massima riduzione di tempi e costi, principi di etica pubblica che dovrebbero essere universalmente adottati.
 
L’articolo è anche disponibile online sul  sito della rivista  A&RT “Atti e rassegna tecnica della società degli ingegneri e degli architetti in Torino” n. LXXIV-2-3, Archeologia preventiva, infrastrutture e pianificazione,  http://art.siat.torino.it/  (il contributo è nella sezione  “Esperienze/Infrastrutture”).

 Clicca qui per accedere al link diretto del testo.

Condividi, , Google Plus, LinkedIn,