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UE: green mobility ancora più importante dopo emergenza sanitaria

Photo credit: HDmotori.it

(come riportato da motori.tiscali.it)

In pochi mesi il Coronavirus ha rivoluzionato completamente lo scenario mondiale. Anche per quanto riguarda l’inquinamento da CO2 che viene dal traffico dei veicoli a motore endotermico. Secondo il sito “vaielettrico.it” la forte diminuzione degli inquinanti dovrebbe spingerci sempre più verso una “green mobility” accelerando la produzione e soprattutto l’utilizzo delle vetture spinte da un propulsore 100% elettrico. “Nell’UE, il 2020 sembrava già avviato a diventare l’anno zero per l’inizio delle politiche sostenibili delineate nel programma Green Deal. I 1.000 miliardi di euro d’investimenti previsti per decarbonizzare il Vecchio Continente entro il 2050 rischiano ora di dissolversi in nome di una veloce quanto miope ripresa economica” scrive “vaielettrico.it” che spinge perché non si annulli “un decennio di lavoro e di ricerca dedicati a coniugare la sostenibilità con il settore dei trasporti, culminato con il regolamento UE n.631/2019”. “Vale la pena ricordare alcuni degli obiettivi di questa norma: riduzione delle emissioni medie di CO2 del 15% (dal 2025) e del 37,5% (dal 2030 in poi) per le nuove automobili immatricolate rispetto ai valori registrati nel 2021, creazione di 60.000 posti di lavoro (80.000 in caso di produzione delle batterie in Europa) e sviluppo di una metodologia comune per la valutazione e la verifica delle emissioni durante l’intero ciclo di vita di un’automobile entro il 2030. Senza dimenticare l’ampliamento dell’infrastruttura per effettuare il rifornimento dei veicoli ZLEV (vetture a zero o basse emissioni, in primis elettriche) gli unici in grado di soddisfare i requisiti definiti dal regolamento. Basta pensare al progetto AMBRA-E, coordinato da Enel X, che prevede l’installazione di 3.000 stazioni di ricarica in Italia, Spagna e Romania”. “Tutto ciò non può essere cancellato. Tanto più che il Ministero dell’Ambiente ha registrato, nell’arco di un mese, una riduzione fino al 50% di biossido d’azoto (NO2) in Pianura Padana a seguito delle restrizioni sulla mobilità introdotte per contrastare il Coronavirus. Un dato importante, specie se correlato con le morti imputabili all’inquinamento atmosferico: oltre 76.000 vittime in Italia soltanto nel 2016 (fonte EEA). L’elettrificazione può cambiare questo scenario. Infatti, secondo uno studio elaborato dal portale Vaielettrico.it, nel Belpaese si potrebbe evitare l’immissione in atmosfera di 1 Mt di CO2 qualora circolassero 2 milioni di autovetture elettriche. Un numero in apparenza elevato, ma che in realtà corrisponde al 5% circa delle macchine censite da ACI nel 2018”.