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Talpa M4, la luce in fondo al tunnel: conclusi i 15 chilometri di scavi

Photo credit: Corriere Web

(come riportato da Pierpaolo Lio sul Corriere della Sera)

Festa a Solari. Via i cantieri in superficie al Lorenteggio. Linate, prima tratta nella primavera 2021: Milano è ora tagliata sottoterra da Est a Sudovest. Beppe Sala si dice orgoglioso: «È un’iniezione di fiducia necessaria»

Quando l’imponente talpa meccanica riconquista la luce a Solari, buttando giù l’ultimo metro di terra, iniziano i festeggiamenti. La salva di petardi lanciati dagli operai saluta l’impresa. Milano è ora tagliata sottoterra da Est a Sudovest.

I 15 chilometri di gallerie che corrono in profondità da Linate a San Cristoforo, passando per il centro, trasporteranno oltre 80 milioni di passeggeri. Beppe Sala si dice orgoglioso: «È un’iniezione di fiducia necessaria. Milano viveva un momento magico, ora è un momento di trasformazione per continuare ad essere ammirata».

Il traguardo è però ancora lontano. Anche l’infrastruttura deve pagare pegno, in termini di tempo, alla pandemia. La prima mini tratta, dall’aeroporto a Forlanini Fs, non aprirà prima di aprile-maggio. Ma nulla è ancora deciso.

La fase 2 del city airport sarà il giudice finale: «Siamo in condizione di completare i lavori in ritardo di tre mesi a causa del lockdown e di poter aprire la prima tratta nella primavera 2021», prende atto il sindaco che ha archiviato le speranze d’inaugurazione a gennaio.

«Ma decideremo più avanti, anche in base a come sarà il traffico aereo su Linate. Non voglio fare un’apertura per il gusto di aprire, e dalle valutazioni che abbiamo il rapporto tra costi e benefici è troppo penalizzante per la città. Ho sentito anche i vertici di Sea, ma è ancora molto difficile fare previsioni oggi sul trasporto aereo fra sei mesi».

Gli altri step sono «confermati»: treni fino a Dateo nell’autunno 2022 e sino a San Babila per la fine di quell’anno. L’estate successiva sarà il debutto della linea (quasi) al completo. Resteranno fuori le fermate «problematiche» di Sforza, De Amicis e Sant’Ambrogio, che si spera di aprire per fine 2023, «se non ci saranno altri ritardi».

Festeggiano le maestranze, tirano un sospiro di sollievo molti cittadini. Sala ringrazia la pazienza dei milanesi: «Hanno dovuto sopportare qualche disagio, ma questa sarà un’opera importante per Milano».

La fine degli scavi Covid free (nessun caso registrato tra i 1.500 operai) segna infatti anche il via al piano di smantellamento dei cantieri in superficie, «alla liberazione da alcuni impicci», come li definisce il sindaco, per case, negozi, traffico. Si parte oggi dal Lorenteggio.

«Avevamo già liberato Plebisciti — ricorda l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli, che ha partecipato all’arrivo della talpa insieme al presidente di M4 Spa, Fabio Terragni, e a Guido Mannella di Webuild Spa, presidente di CMM4 —, domani (giovedì, ndr) apriamo Bolivar, cosa che permette l’ingresso anche in Lorenteggio, importante per il traffico e per l’accessibilità all’asse commerciale».

A fine anno toccherà al cantiere sotto il ponte Forlanini. Il resto delle aree occupate nel quartiere saranno smantellate in primavera, insieme a parte dell’area verde in piazza Frattini e a via Foppa, «che sarà riaperta in un senso di marcia».

Il centro storico dovrà aspettare. «Per ora non si parla ancora di restituzione», chiarisce Granelli. Devono essere terminati i collegamenti tra stazioni e gallerie: «Sicuramente per tutto il 2021 la situazione non cambierà».

Spariranno subito solo le due talpe meccaniche che a marzo dell’anno scorso si erano inabissate per tracciare i 9 km di tunnel della tratta centrale per completare così l’opera che in mezz’ora viaggerà da un capo all’altro di Milano, tagliando 54 mila tonnellate di CO2 l’anno.

Vi invitiamo a consultare https://www.stradeeautostrade.it/ferrovie-e-metropolitane/la-linea-4-della-metropolitana-di-milano/ e https://www.stradeeautostrade.it/?s=M4.