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Segnali stradali come elementi di arredo

In una nota di Carlo Argeni si legge che un giovane li rimuove dal cantiere e li porta a casa: identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria

“Un segnale e la tua casa è più fashion!”. Ecco l’improbabile claim per una eventuale pubblicità per arredamenti d’interni realizzati con segnaletica, paline e coni stradali.

Scherziamo, ovviamente. Anche se a Foggia, roba da non crederci, è accaduto veramente. La cronaca degli ultimi giorni, nel raccontare il fatto, ha informato che dopo la segnalazione della “scomparsa” di due cartelli mobili, posizionati in un cantiere presente lungo un’arteria, gli agenti della Polizia locale si sono prontamente attivati e hanno acquisito delle immagini da un sistema di videosorveglianza.

Il filmato ha consentito di risalire ai responsabili del “prelievo”. Recuperata la refurtiva, si è proceduto all’identificazione e alla denuncia all’Autorità Giudiziaria del ventiduenne che li aveva sistemati nella propria abitazione.

Sempre di recente, nel comune di Trinitapoli (BT), i Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo che, in pieno giorno, aveva asportato un paletto di sostegno della segnaletica a servizio della complanare est della Statale 16. Il 38enne è stato scoperto mentre lo caricava sulla propria automobile, dove i militari hanno rinvenuto altri quattro segnali. E’ stato arrestato e il tutto restituito nella disponibilità del Municipio.

I segnali stradali, pare superfluo pure il rammentarlo, non possono essere portati via per nessun motivo. Farlo è un reato (artt. 624 e 625 c.p.) che prevede una condanna penale. Caso diverso (Corte di Cassazione, sentenza n. 23093/2017) quando il cartello è inservibile, illeggibile o non assolve più alla sua funzione.

Vale, nella fattispecie, il principio della cosiddetta res derelicta. Si tratta di un’espressione del diritto romano che indica una “cosa abbandonata” dal legittimo proprietario con l’intenzione di rinunciarne alla proprietà. In giudizio bisognerà dimostrare che sia effettivamente così. A buon intenditor poche parole.