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RFI, al Sud 51% delle risorse e aggiornamento del contratto di programma

Photo credit: Le Strade dell’Informazione

(come riportato da Le Strade dell’Informazione)

Nel 2020 in programma lancio di gare per 13,8 miliardi di euro. Progetto Napoli-Bari completamente finanziato

Il 51% delle nuove risorse previste dall’aggiornamento del contratto di programma 2017-2021 di Rete Ferroviaria Italiana è destinato al Sud. Lo ha detto l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile, ieri in audizione alla commissione Trasporti della Camera.

“Le risorse per il Sud sono 7,9 miliardi di euro, il 51% delle risorse che si stanno deliberando, è la prima volta”, ha detto Gentile, evidenziando in particolare che “con questo aggiornamento il progetto della Napoli-Bari è completamente finanziato, restano da fare le gare e realizzare le opere”.

Gentile ha citato anche opere per la Sardegna, la Calabria, la Sicilia (la prima macro-fase del collegamento Palermo-Catania) e l’Abruzzo (si avviano opere prioritarie per il potenziamento della Roma-Pescara). L’aggiornamento del contratto di programma prevede complessivamente uno stanziamento di 15,4 miliardi di euro.

Gentile ha anche messo in evidenza che “per l’anno 2020 abbiamo in programma il lancio di gare per 13,8 miliardi in tutti i settori: sia opere medio-grandi, sia opere sul territorio, servizi, forniture e materiali” precisando che “7,5 miliardi di euro sono destinati ai progetti e 6,3 miliardi sui programmi”.

L’Ad di RFI ha poi ricordato che questo periodo di emergenza Covid-19 ha di fatto rallentato l’attività dei cantieri, alcuni dei quali hanno avuto dei fermi oggettivi, legati più che altro alla logistica, dato che molte maestranze non risiedono nel luogo dei cantieri, ma ha anche consentito un’accelerazione della progettazione.

Il lockdown infatti “non ha consentito alle imprese medio-piccole di tenere aperti i cantieri”, ha spiegato Gentile, aggiungendo che invece “i grandi cantieri, dotati di logistica propria (come alloggi e mense), sono riusciti a lavorare anche con deroghe concesse dai prefetti”.

“Il tempo di lockdown – ha concluso l’Ad – è servito anche positivamente ad un altro aspetto: con i cantieri fermi siamo stati attivi nella fase di progettazione. In questa fase molti progetti si sono potuti portare a compimento molto più velocemente rispetto alla previsione iniziale. È stata un’attività che ci ha permesso di recuperare qualche mese rispetto al programma originario per l’avvio di nuovi progetti”.