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In una nota di Rai News si legge che mentre Genova si appresta a voltare pagina con il nuovo Ponte Morandi, la holding della famiglia Benetton ha formalizzato una proposta al Ministero delle Infrastrutture per restare la principale concessionaria autostradale italiana. Con un piano da 2,9 miliardi di euro si punta a chiudere il contenzioso con l’esecutivo
Mentre a Genova si tagliava il nastro per accogliere lo “scheletro” del nuovo viadotto sul Polcevera, Autostrade per l’Italia (Aspi) ha avanzato una proposta per restare concessionaria autostradale. Atlantia S.p.A., la controllante, punta a chiudere il contenzioso col governo – sulla revoca della concessione ad Autostrade per eventuale “inadempimento del concessionario” – mettendo sul piatto 2,9 miliardi di euro.
Il gruppo, con una lettera al Ministero delle Infrastrutture ha comunicato di aver predisposto un accantonamento di 1,5 mld di euro di Autostrade per l’Italia dicendosi disponibile a farsi carico di nuovi impegni economici per sconti tariffari e contributi allo sviluppo infrastrutturale del paese.
Ai quali si aggiungerebbero 700 milioni (totalmente a carico della società) dell’ammontare delle manutenzioni evolutive del periodo 2019-2023 rispetto a quanto previsto nel Piano Economico Finanziario (Pef) inviato a giugno 2018.
Oltre “all’impegno già assunto, interamente a carico della società, di sostenere i costi complessivi per la realizzazione del nuovo ponte sul Polcevera, stimato in 600 milioni di euro” si manifesta anche la disponibilità mettere “a disposizione del commissario straordinario un importo massimo di ulteriori 100 milioni di euro per la copertura degli eventuali extra-costi di ricostruzione”.
Bilancio 2019 Il gruppo Atlantia chiude il 2019 con un utile di 136 milioni, in diminuzione di 639 milioni rispetto ai 775 milioni dell’anno precedente. Il margine operativo lordo è stato pari a 5,727 miliardi, con un incremento di 1,959 miliardi rispetto al 2018. Un buon risultato attribuibile soprattutto al maggior contributo del gruppo Abertis (3,186 miliardi) e parzialmente compensato dai maggiori accantonamenti di Autostrade per l’Italia.
I ricavi operativi sono stati pari a 11,630 miliardi e si incrementano di 4.714 milioni rispetto al 2018 (6.916 milioni), comprensivi del contributo per l’intero anno del gruppo Abertis rispetto all’anno precedente consolidato per soli due mesi (4.534 milioni).
Su base omogenea pro-forma, i ricavi operativi si incrementano di 442 milioni (+4%) principalmente per l’aumento dei ricavi da pedaggio (436 milioni) del gruppo Abertis (304 milioni), delle concessionarie autostradali estere (88 milioni) e delle concessionarie autostradali italiane (44 milioni). Il margine operativo è pari a 1.666 milioni, con un decremento di 319 milioni rispetto al 2018.