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Recovery Fund, ecco quali strade dovranno seguire i fondi per far ripartire l’Italia

Photo credit: Il Sole 24 Ore

(Come riportato in una nota di STRADAFACENDO – Conftrasporto)

Formazione professionale, transizione verde e digitale, infrastrutture: sono questi i tre “punti chiave” del ‘manifesto’ elaborato dai responsabili di Conftrasporto-Confcommercio per l’impiego dei fondi del Recovery Fund.

Un documento, redatto  dalla Confederazione delle imprese italiane di autotrasporto, del trasporto marittimo e ferroviario, e della logistica, alla luce dell’emergenza Covid e per accendere i riflettori sulla necessità, sempre più urgente, di ‘riconnettere l’Italia’, realizzando interventi di manutenzione e messa in sicurezza di ponti, gallerie e tratti stradali e autostradali, realizzando nuove infrastrutture, con particolare attenzione a quelle destinate a “collegare” forme di trasporto diverse, come per esempio quelli via terra e via mare.

Interventi che rappresentavano una priorità assoluta in passato, prima della Pandemia da Coronavirus, diventati vitali inseguito a un’emergenza sanitaria trasformatasi presto in emergenza economica che “ha avuto effetti devastanti su tutto il settore”, come si legge in un comunicato stampa dell’associazione. 

“Con i traffici passeggeri che nel primo semestre 2020 si sono più che dimezzati e quelli merci si sono ridotti di circa un quarto, come evidenziato dalle analisi svolte dai responsabili dell’Ufficio studi di Confcommercio. 

“Contrazioni che minano la sopravvivenza di una filiera che garantisce a imprese e persone l’accesso ai beni di prima necessità” denuncia a chiare lettere il documento di  Conftrasporto-Confcommercio, che indica altrettanto chiaramente la strada da percorrere per allontanarsi il più possibile dall’emergenza:  un mix di interventi che, al necessario potenziamento infrastrutturale di medio e lungo termine, affianchi incentivi e sostegni alla domanda per trasporti più efficienti, sostenibili, sicuri.

A questo proposito, il ‘manifesto’ sollecita la messa a punto di una mappa sullo stato dei ponti e delle infrastrutture (anche) per consentire ai trasporti eccezionali di poter circolare in sicurezza, invitando anche a non dimenticare gli investimenti per l’autotrasporto facilitando l’accesso al credito e agli incentivi da parte delle imprese, e semplificando le procedure amministrative.

Nel suo ‘manifesto’, Conftrasporto ha individuato tre punti cardine: il primo, è intitolato “la Formazione e il Lavoro” e afferma che “occorrono investimenti per gli Istituti tecnici superiori della logistica e del mare per accrescere le competenze digitali dei giovani e lo sviluppo del settore” e che “fra gli strumenti da incentivare, c’è  la formazione a distanza per i vantaggi connaturati in termini di tempo ed economici”, mettendo infine a disposizione “borse di studio per la formazione di alto livello per master universitari dedicati alla logistica, al fine di preparare anche a carriere lavorative manageriali.”

Punto secondo: La Transizione verde e digitale. “Il Green Deal proposto dalla Commissione europea impone risposte concrete e immediate.

Quelle individuate da Conftrasporto sono: un ingente piano di finanziamento per il rinnovo del parco mezzi; un piano pluriennale per l’autotrasporto che rafforzi gli incentivi a favore della sostenibilità; un piano di supporto al settore del trasporto marittimo per la riconversione sostenibile dei motori.

Sul piano dei combustibili, occorre incentivare la diffusione del gas naturale liquefatto (GNL) e, contro l’inquinamento dei porti, varare un piano nazionale di elettrificazione delle banchine. Infine il terzo punto,

Le infrastrutture per la mobilità “Imprescindibili per la competitività dell’Italia in e con l’Europa ci sono almeno tre grandi priorità: Il Corridoio Scandinavo Mediterraneo con il tunnel ferroviario del Brennero, la terza corsia autostradale, l’alta velocità ferroviaria fino a Bari e alla Sicilia con la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Il Corridoio Reno-Alpi con la realizzazione del terzo valico dei Giovi, della velocizzazione delle tratte della Pianura Padana e delle connessioni con i valichi svizzeri, nonché, per la decongestione ligure, la realizzazione della Gronda di Genova. Il Corridoio Mediterraneo con il completamento della Tav Torino-Lione e dell’alta velocità veneta.

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