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Rc auto familiare: maggioranza e opposizione chiedono un rinvio

(come riportato da Federico Formica su La Repubblica)

Pd, 5 Stelle, Forza Italia e Italia Viva propongono di spostare l’entrata in vigore della norma, ma non c’è accordo sulla data. E l’emendamento Pd prevede una modifica a vantaggio delle compagnie assicurative

Per l’Rc auto familiare i tempi potrebbero non essere ancora maturi. La riforma dà la possibilità di assicurare un veicolo di categoria diversa (ad esempio uno scooter o una moto) con la miglior classe di merito disponibile all’interno del nucleo familiare (come la polizza dell’auto di famiglia). Questo sia per i veicoli appena acquistati, sia per quelli già presenti con polizza da rinnovare.

Prevista dal primo gennaio 2020, il Milleproroghe l’aveva, appunto, prorogata al 16 febbraio. Prima ancora che la maggior parte degli italiani riuscisse a capirci qualcosa e ora che manca una manciata di giorni, quello stesso Milleproroghe, ora in fase di approvazione da parte delle camere, potrebbe rinviarla ancora. A primavera, o forse in estate.

Nelle ultime ore infatti il testo è all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera. E in quelle sedi quattro esponenti del Movimento 5 stelle hanno proposto il rinvio al 30 giugno mentre Forza Italia e Italia Viva – in due proposte separate – hanno chiesto uno slittamento più contenuto: il 16 aprile. A completare il quadro c’è il Partito democratico che, con il deputato Claudio Mancini, ha proposto il rinvio a un’altra data, sempre diversa: il 16 giugno.

Solo che l’emendamento Pd prevede anche una modifica sostanziale, che rischia di pesare sulle tasche degli automobilisti a tutto vantaggio delle compagnie assicurative. Mancini propone, infatti, un meccanismo di “malus”: se il beneficiario della polizza familiare (nella maggior parte dei casi il figlio neopatentato) provoca un incidente con colpa, il declassamento non riguarderebbe solo il diretto interessato ma anche le polizze di tutti gli altri componenti della famiglia.

Una misura che sarebbe a uso e consumo delle società di assicurazioni. Del resto già a dicembre Ania, l’associazione di categoria, aveva commentato la norma dicendo che avrebbe avuto “conseguenze davvero distorsive per la sostenibilità del sistema assicurativo, a danno di tutti gli utenti” e che avrebbe interrotto “il trend virtuoso di riduzione del premio medio Rc auto italiano, che prosegue ininterrottamente dal 2012”.

Nel frattempo i consumatori colgono la possibilità di un altro rinvio con cauto ottimismo: “Bene l’idea di un rinvio, ma solo se nel frattempo si ripensa alla norma. Altrimenti un mero rinvio della data di entrata in vigore non ha molto senso” dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori”, secondo il quale esiste il rischio che i vantaggi per le famiglie con più di un veicolo venga pagato dagli altri automobilisti con rialzi del premio annuo.

“Il fatto che lo sconto non sia collegato all’acquisto di un nuovo veicolo ma anche a quelli esistenti, essendo una perdita secca, rende maggiore il rischio che le compagnie decidano di rivalersi poi sulla generalità degli assicurati” prosegue Dona.

Unc boccia la proposta del “malus” esteso a tutta la famiglia: “Si cadrebbe dalla padella alla brace. Molto meglio, allora, tornare alla vecchia normativa”.