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Posti ridotti a un terzo in metrò: Milano punta su nuove ciclabili e mobilità dolce

Photo credit: Corriere Web

(come riportato da Maurizio Giannattasio sul Corriere della Sera)

La capienza sarà limitata al 30% per prevenire i contagi. Si pensa quindi di incentivare il bike sharing, sia tradizionale che a pedalata assistita, ma anche gli scooter elettrici. Sinergia Trenord-Atm i per non far saltare il sistema

Tra le auto in sosta e il marciapiede come per la pista ciclabile che collegherà corso Venezia a Sesto San Giovanni passando per Buenos Aires e viale Monza. O ancora nei controviali come in viale Fulvio Testi e viale Zara. O al centro della carreggiata dove lo permette la presenza dello spartitraffico. Milano sperimenta le nuove ciclabili e accelera sulla mobilità dolce. Una necessità oltre che un convincimento.

Il motivo lo ha ben spiegato il sindaco Beppe Sala parlando del trasporto pubblico, causa coronavirus, vedrà una riduzione della capienza dei metrò al 30 per cento durante le ore di punta. «Vuol dire — spiega l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli — che si passerà da un milione e 400 mila passeggeri al giorno a 400mila. Non possiamo pensare che diventino un milione di auto».

Da qui la spinta a incentivare tutte quelle forme di trasporto alternative alle auto e sostenibili ambientalmente: biciclette sia quelle normali che quelle a pedalata assistita, ma anche scooter elettrici. Il potenziamento dello sharing richiede però altre due condizioni. Creare nuovi parcheggi per questi mezzi, ma soprattutto aumentare il numero delle piste ciclabili.

E farlo in tempi strettissimi, superando i mille vincoli burocratici. «Per aumentare le piste ciclabili stiamo pensando a qualcosa di provvisorio — aveva detto lunedì al Corriere il sindaco Beppe Sala — Se in passato si facevano con i cordoli, adesso è impossibile. Bisogna mettersi d’accordo con le forze di polizia e le associazioni e accettare che le piste siano disegnate con una striscia sulla strada». Si chiamano piste in totale segnaletica, ossia senza interventi infrastrutturali.

I chilometri che uniranno corso Venezia a Sesto saranno realizzati proprio così. «Le auto adesso parcheggiate ai lati della carreggiata verranno spostate un metro, un metro e mezzo verso il centro della carreggiata e le biciclette potranno viaggiare tra le auto parcheggiate e il marciapiede — spiega Granelli che nei prossimi giorni incontrerà le associazioni dei ciclisti con cui è in corso un proficuo scambio di suggerimenti e di progetti — A differenza delle piste in totale segnaletica che già ci sono come quella nella Cerchia dei Navigli, la pista riservata impegnerà anche gli incroci». Bisogna superare però gli ultimi scogli burocratici proprio riguarda agli incroci, ma dovrebbe essere questione di ore. Già ieri sera c’è stato un incontro via chat con i tecnici del ministero e gli assessori della grandi città.

In cantiere c’è un altro pacchetto di piste ciclabili. Molte per rinforzare le radiali come nel caso di corso Venezia-Sesto, ma anche per l’asse che da viale Zara porta a Monza passando per viale Fulvio Testi. Solo che in questo caso, la pista ciclabile impegnerà quelli che sono gli attuali controviali. Anche in questo caso gli interventi riguarderanno la sola segnaletica con la differenza che i controviali diventeranno zone 30 e saranno a uso promiscuo per permettere alle auto di accedere alle proprie abitazioni o svoltare agli incroci.

È pronto anche il progetto della ciclabile che collegherà Bisceglie con Bande Nere passando per via Zurigo e viale Legioni Romane. In questo caso, la soluzione è simile a quella adottata per Buenos Aires-viale Monza. Spostare le auto parcheggiate verso il centro della carreggiata e biciclette che sfrecciano tra le auto parcheggiate e il marciapiede.

Solo che in questo caso sono previsti anche degli interventi di allargamento dei marciapiedi nei pressi degli incroci per tutelare i pedone che attraversano – L’obiettivo è quello di aggiungere altri 35 chilometri di pista ai 220 attuali entro la fine dell’anno.

Al di là della mobilità dolce, risolvere il nodo del trasporto è la priorità della ripartenza. Si pensi solo ai pendolari che arrivano a Milano in treno. È evidente che sarà necessaria una grande collaborazione e sinergia tra tutte le aziende di trasporto, Trenord e Atm in primis per non far saltare il sistema.

Se ne parlerà oggi al tavolo del trasporto convocato in Regione. Intanto Granelli con l’assessore Cristina Tajani sta lavorando su un altro fronte, quello degli orari aziende. Perché con la capienza ridotta dei trasporti è necessario lavorare sulla rimodulazione degli orari di entrata al lavoro. Per questo hanno contattato i mobility management delle società per individuare una strategia comune.