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Porto di Livorno: contrasti sul traffico container

Photo credit: QuiLivorno.it

(come riportato da Nicola Capuzzo – Redazione Trasporto Europa)

Livorno e Piombino, scali dell’Autorità di sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, hanno chiuso il 2019 con 44.973.226 tonnellate di merce movimentate, pari a un incremento del +2% rispetto all’esercizio precedente. Livorno da solo ha imbarcato e sbarcato 36.715.346 tonnellate (+0,4%), a Piombino sono transitate in tutto 5.466.146 tonnellate di prodotti (+14,8%) mentre i porti elbani hanno movimentato 2.791.734 tonnellate (+1%).

A proposito del traffico container lo scalo labronico nell’esercizio appena trascorso si è riavvicinato al massimo storico del 2016, quando erano stati movimentati 800.475 teu. Nel 2019 il totale ha raggiunto i 789.833 teu, di cui 393.428 in sbarco (+6,5%) e 396.405 in imbarco (+4,7%). Sono aumentate le attività di trasbordo (+49%): al netto del transhipment, sono stati movimentati 559.515 teu (-5,8%), di cui 423.473 container pieni (-8,4%) e 136.042 vuoti (+3,7%). Al netto del transhipment, dunque, lo scalo ha sofferto l’andamento particolarmente critico della produzione industriale e dell’economia generale del Paese.

Nel porto toscano, però, è in atto una vera e propria battaglia dei container che l’emergenza legata al coronavirus ha solo temporaneamente placato. Dopo Genova, è stata sospesa ogni decisione sulla richiesta presentata da Psa Genova Prà e da Sech per fare dei due terminal un unico soggetto (progetto osteggiato innanzitutto da Msc), nello scalo toscano è finita nel mirino il Terminal Darsena Toscana e la società collegata Sintermar Darsena Toscana. Ad attaccare il terminal controllato al 100% da Gruppo Investimenti Portuali (controllato dai fondi Infracapital, Infravia e partecipato dall’amministratore delegato Giulio Schenone) è stato sia il Gruppo Spinelli di Genova che il dirimpettaio Lorenzini & C. di Livorno.

Il terminal controllato congiuntamente da Msc (al 50%) e dalle famiglie Grifoni e Lorenzini ha infatti dato mandato a un team di avvocati affinché procedesse nei confronti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale per ottenere l’accesso agli atti su diverse questioni inerenti l’attività del terminal container concorrente. Sintetizzando: Lorenzini & C. vuole capire se il concorrente attivo sulla sponda opposta della Darsena Toscana abbia goduto in qualche modo di un trattamento di favore da parte dell’Autorità portuale e se l’utilizzo di quella banchina sia stato massimizzato o comunque se sotto la sua gestione possa ottenere risultati migliori.

Va ricordato che meno di un anno fa il Comitato di gestione dello scalo aveva accordato (a tempo determinato) a Lorenzini la richiesta di poter movimentare prevalentemente container rispetto alle merci varie, riconoscendo di fatto la nascita nel porto di un secondo terminal contenitori (anche se di fatto dedicato a Msc). Una decisione contro la quale hanno presentato ricorso al Tar sia la Compagnia dei portuali di Livorno (tramite la società Cilp) che la stessa Terminal Darsena Toscana.

Le novità più recenti riguardano infine il Gruppo Spinelli, che a sua volta ha chiesto chiarimenti all’Autorità portuale livornese per diffidarla dal rinnovare la concessione al Terminal Darsena Toscana e per avere contezza su quando eventualmente sia stato concesso un prolungamento della stessa. I ricorsi al Tar, però, potrebbero non essere finiti qua e, una volta archiviata l’attuale fase emergenziale della pandemia di Covid-19, il clima in banchina a Livorno tornerà quasi certamente a surriscaldarsi.