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Ponte di Ravenna: al via i lavori di RFI per il nuovo ponte Teodorico

Intervento da 9 milioni di euro per rifare il cavalca-ferrovia nell’ambito del progetto da quasi 74 milioni di euro di RFI. Miglioramento della viabilità

Cresce l’economia portuale, si libera la stazione ferroviaria di Ravenna da una buona parte del traffico merci e si riqualifica un’area a ridosso del centro storico. Sono partiti in questi giorni i lavori di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) per il rifacimento del ponte Teodorico, il cavalca-ferrovia che sovrasta i binari delle linee Bologna-Ravenna e Ferrara-Ravenna e collega la zona della Darsena al centro città.

Il nuovo ponte, del costo di 9 milioni di euro, scavalcherà il fascio di binari della stazione centrale, sarà ad arco, con un’unica campata di 56 metri di ampiezza: dimensioni che consentono di far transitare sui binari sottostanti i treni che trasportano carichi alti quattro metri allo spigolo, la cosiddetta “autostrada viaggiante” e i container High Cube.

L’opera rientra nel potenziamento dell’hub portuale di Ravenna che Rete ferroviaria italiana realizza per quasi 74 milioni di euro, uno degli investimenti più consistenti tra gli scali marittimi. Strategica per lo sviluppo del Porto di Ravenna sarà infatti la realizzazione delle nuove stazioni merci sinistra e destra Candiano, che avvicineranno la destinazione dei treni merci alle aree di carico e scarico interne al comprensorio portuale, evitando lo stop intermedio nella stazione ferroviaria di Ravenna che potrà così finalmente dire addio allo scalo merci in area urbana. Lo riporta una nota del Gruppo FS.

“Il Porto di Ravenna – spiega Vincenzo Cefaliello, Direttore Produzione Emilia-Romagna di RFI – per la sua posizione strategica all’interno dei Corridoi Baltico – Adriatico e Mediterraneo, non poteva non rivestire un ruolo primario nel piano del Gruppo FS Italiane per lo sviluppo del trasporto merci, lo shift modale dalla gomma al ferro e la connessione dei poli logistici strategici del Paese con la rete ferroviaria nazionale.

Il tutto in linea con gli obiettivi inseriti nel Libro Bianco dei Trasporti dell’Unione Europea, che prevedono di trasferire entro il 2030 il 30% del traffico merci su ferrovia e il 50% nel 2050, creando le condizioni infrastrutturali per sviluppare servizi intermodali funzionali e affidabili, in grado di generare un beneficio strutturale per il sistema logistico nazionale.”

Nello scalo di Ravenna, 3 milioni e 500 mila tonnellate delle merci movimentate (26,5 in totale) viaggiano su rotaia, per un passaggio di oltre 7mila treni, dati che lo collocano tra i primi in Italia per traffico ferroviario: una crescita costante della domanda di trasporto su ferro, da e per l’area portuale, e un aumento della movimentazione sullo scalo merci della stazione ferroviaria.

Nel 2015 è stato siglato un accordo fra Gruppo FS Italiane, Comune di Ravenna, Autorità Portuale e Regione Emilia-Romagna per la realizzazione di interventi migliorativi dell’accessibilità ferroviaria del Porto di Ravenna seguito, nel 2017 da un accordo specifico proprio per lo sviluppo del nodo ferroviario di Ravenna e il rafforzamento del traffico merci.

Con lo sblocco dei fondi per il potenziamento dello scalo, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha stanziato   47,7 milioni di euro destinati a lavori sulle due linee ferroviarie a sinistra e a destra del canale Candiano. Stanziamento che si aggiunge a quello di 25,9 milioni di euro per cantieri che si chiuderanno in gran parte entro l’anno, per una cifra complessiva di 73,6 milioni di euro.

Valutate le condizioni complessive dell’attuale infrastruttura che sconsigliavano un ampliamento delle arcate, RFI ha stanziato oltre 9 milioni di euro per un nuovo ponte stradale ad arco con trave a via inferiore, caratterizzato da un’unica campata di 56 metri di ampiezza e un impalcato lungo 58 metri e largo 19. L’intervento prevede anche il miglioramento della viabilità, grazie a un percorso pedonale su un lato del nuovo ponte e uno ciclabile sull’altro.

Dopo la demolizione del vecchio ponte, entro la fine di giugno, verranno realizzate le spalle di appoggio dell’impalcato, i muri di contenimento e infine sarà varato il nuovo ponte, sul quale sarà posata la pavimentazione stradale per poi essere riaperto al traffico a dicembre di quest’anno.
Previste anche alcune opere di mitigazione ambientale, fra cui il rivestimento delle scarpate dei rilevati con terreno vegetale e il rinverdimento con idrosemina, la messa a dimora di essenze arboree e arbustive autoctone al piede delle nuove scarpate e il rivestimento in mattoni dei muri in calcestruzzo.