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Napoli Bari, Consorzio Medil «ferma» Ghella-Itinera sul maxi-lotto Telese-Vitulano da oltre 500 milioni

Photo credit: Quotidiani Verticali Web

(come riportato da Massimo Frontera su Enti Locali & Edilizia)

Il Consiglio di Stato accoglie in appello la sospensiva, in attesa dell’udienza del Tar Campania (fissata al 18 novembre)

Si avvicina il primo round del contenzioso sul maxi lotto da 514 milioni di euro della Napoli-Bari per realizzare, con appalto integrato, le tratte Telese-San Lorenzo-Vitulano. La gara ferroviaria pubblicata da Rfi nel luglio 2019 ed è stata aggiudicata nel giugno 2020 al raggruppamento con Ghella e Itinera (e altri), mentre il raggruppamento guidato da Consorzio Medil (con Monaco, De Sanctis e Manelli Impresa) si è piazzato al secondo posto della graduatoria finale.

Quest’ultimo ha promosso un ricorso al Tar Campania, che – salvo slittamenti – discuterà il caso nell’udienza del 18 novembre.

Il Tar Campania ha però negato la sospensiva chiesta contestualmente da Consorzio Medil. Sospensiva che invece il Consiglio di Stato ha concesso in appello, con l’ordinanza pubblicata oggi, venerdì 30 ottobre. L’accoglimento della richiesta cautelare da parte di Palazzo Spada, per quanto non definitiva sulla controversia, produce l’effetto di “congelare” la gara, in attesa – a questo punto – di conoscere le motivazioni del Tar.

A quanto si apprende da fonti qualificate, il ricorrente ha impugnato l’esito al Tar in quanto l’aggiudicatario – tra i vari rilievi sollevati – ha proposto alcune soluzioni migliorative che si discosterebbero dal progetto definitivo oltre il limite consentito dai documenti di gara.

Limite stabilito nel fatto di non andare in contrasto con pareri già ottenuti, per evitare di rinnovare la richiesta e la concessione dei vari permessi già acquisiti. L’ordinanza del Consiglio di Stato alimenta l’ottimismo dei ricorrenti in quanto i giudici di Palazzo Spada ritengono che «le numerose e complesse questioni sottese alla formulazione dell’appello meritano l’approfondimento proprio del merito».

L’ordinanza del Consiglio di Stato pubblicata il 30 ottobre