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Milano, ripartono i lavori per l’area ex Falck: in arrivo la gara per la stazione

Photo credit: Quotidiani Verticali Web

Il 14 luglio parte la manifestazione di interesse per costruire lo scalo nella parte Nord. Bonomi: investimenti per un miliardo entro il 2024

Riparte la riqualificazione della ex area Falck di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, un vasto territorio da 1,4 milioni di metri quadrati caratterizzato per un secolo dalla presenza monolitica dell’industria dell’acciaio e poi dimenticato per decenni, con progetti di sviluppo immaginati e mai nati.

La società proprietaria dei terreni MilanoSesto dà il via tra pochi giorni alla manifestazione di interesse per costruire la stazione ferroviaria che sorgerà nella parte Nord, vicino a quella che sarà la Città della Salute con gli ospedali Besta e Istituto dei Tumori, che si trasferiranno qui da Milano entro il 2024.

La ferrovia è la prima opera dell’ex area Falck che porterà la firma del nuovo amministratore delegato Giuseppe Bonomi, uscito dalla società Arexpo l’anno scorso per arrivare a guidare questo progetto di riqualificazione urbana, il più grande d’Italia.

Il 14 luglio inizierà dunque la gara con una procedura ristretta: prima verrà aperto il bando e successivamente verranno selezionate le prime aziende, per poi arrivare a chiudere il contratto ad aprile 2021.

I lavori, del valore di 15 milioni, verranno ultimati in due anni, secondo l’attuale cronoprogramma, che tiene conto proprio del fatto che le strutture ospedaliere avranno bisogno di un collegamento ferroviario, oltre a quello già esistente della linea 1 della metropolitana milanese. I treni che arriveranno qui saranno distanti 12 minuti dalla stazione Garibaldi di Milano.

La gara segue la procedura dell’appalto pubblico, in quanto la stazione appaltante è MilanoSesto, ma i costi verranno scaricati dagli oneri di urbanizzazione da pagare al Comune di Sesto San Giovanni.

La costruzione degli Istituti Besta e dei Tumori prevedono intanto un investimento di 400 milioni. Saranno realizzati dal raggruppamento di imprese guidato da Condotte, ancora in amministrazione giudiziaria. Dopo una lunga attesa dovuta sia al commissariamento della società sia al contenzioso tra imprese a seguito della gara, i lavori potranno partire (la bonifica dei terreni è già conclusa e certificata).

La nuova società

Questi sonno i primi passaggi guidati ufficialmente dalla nuova compagine societaria di MilanoSesto, controllata all’87% dal Ms Iron (che fa riferimento al mondo Prelios). Rimane con il 13% la partecipazione di Sorgente.

Il cambio di governance ha permesso una ripartenza, con l’uscita dell’imprenditore Andrea Bizzi, che nell’ottobre 2010 aveva rilevato l’ex sito industriale da Risanamento, e della società saudita Fazaw Al Hokair Group, che ha progressivamente abbandonato gli investimenti milanesi. A dare nuova linfa finanziaria sono stati i 200 milioni di Banca Intesa Sanpaolo.

Prelios fa anche da project manager, mentre Hines è presente con i suoi investimenti direttamente in alcuni progetti di rilievo: la realizzazione di edilizia destinata agli affitti, le case degli studenti, un albergo e i centri direzionali, che sorgeranno proprio accanto alla Città della salute. Valore: 500 milioni.

Il centro direzionale sarà probabilmente destinato al mondo bancario. «Stiamo immaginando una nuova edilizia, fatta di servizi alla persona, in cui sia migliore la qualità della vita», spiega Bonomi.

Il masterplan

Il masterplan porta la firma di Norman Foster e verrà presentato in ottobre, e dovrà «essere flessibile», sottolinea Bonomi. La riqualificazione seguirà due direttrici fondamentali: quella del cosiddetto spazio “Unione 0” e quella dello spazio “Concordia”.

Il primo è quello dedicato appunto alla Città della salute e alle costruzioni residenziali complementari. A questo si aggiunge una parte del grande parco da 45 ettari che caratterizzerà tutta l’area, integrandosi con le strutture.

Ci saranno anche blocchi “archeologici”, spazi iconici delle vecchie acciaierie e che qui troveranno nuova vita: come la Torre dell’acqua, che, rivisitata, sarà circondata da vere e proprie cascate di acqua che scenderanno dal tetto. Lo spazio Unione 0 sarà pronto nel 2024, e potrà essere raggiunto con la metropolitana e con la nuova ferrovia.

Lo spazio nella parte Sud, Concordia, deve ancora essere concepito nei dettagli. Sarà collegato attraverso nuove strade da realizzare alla Tangenziale Nord, per un investimento da 28 milioni. Anche qui verrà mantenuto uno spazio della ex area Falck da dedicare ad eventi sportivi e culturali e ad un museo.

E anche qui ci sarà un ampio spazio verde, parte dello stesso parco che caratterizzerà tutta l’area. Ad attraversare il territorio da Nord a Sud è un boulevard ampio 27 metri, pensato per passeggiate e esercizi commerciali.

Unione 0 e Concordia sono invece separate da Viale Italia, che verrà mantenuto come strada urbana. «Per vedere tutta l’area dovremo aspettare una decina d’anni, il tempo necessario per le grandi trasformazioni urbane: stiamo parlando di 2 miliardi di investimenti».