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Migliorare il nodo urbano di Roma

Photo credit: Le Strade dell’Informazione

(come riportato da Maura Sabato su Le Strade dell’Informazione)

Concluso il progetto di fattibilità per l’ampliamento del GRA attraverso il prolungamento delle complanari e di alcuni svincoli. Previsto anche lo sviluppo di itinerari di trasporto pubblico, piste ciclabili e dei nodi di scambio multimodale

È arrivato al traguardo il progetto di fattibilità tecnico-economica “Rome urban core network node – Enhancement of public transport services and re-moval of bottlenecks along the Rome bypass” (Action numero 2016-IT-TM-0024-S)” finanziato dalla Commissione Europea attraverso il Programma CEF – Connecting Europe Facility per la Rete Transeuropea di Trasporto TEN-T e realizzato da Anas insieme al partner Roma Servizi per la Mobilità s.r.l.

Lo scopo dello studio è quello di implementare una nuova struttura della rete multimodale di trasporto nel nodo urbano di Roma attraverso quattro aree di intervento, le prime due sviluppate da Anas e relative all’infrastruttura stradale e le restanti due sviluppate da RSM e relative alla rete del trasporto pubblico.

Nel dettaglio, Anas si occuperà di prolungare le complanari monodirezionali esistenti dell’autostrada A90 “Grande Raccordo Anulare”, dallo svincolo Parco de’ Medici fino allo svincolo con Via Laurentina, e di ampliare l’anello con la realizzazione della quarta corsia fino alla Galleria Appia.

L’azienda delle strade potenzierà inoltre gli svincoli esistenti, da quello di Via Appia a quello di via Prenestina. RSM invece svilupperà gli itinerari di trasporto pubblico e pista ciclabile (fra Via Cristoforo Colombo e Via Pontina) e i nodi di scambio multimodale ad Anagnina e Capannelle.

Il nodo urbano di Roma ha una rilevanza strategica per i collegamenti infrastrutturali stradali europei in quanto core della Rete Trans europea di Trasporto TEN-T, che rientra nel più ampio Corridoio Scandinavia-Mediterraneo.

Le attività di progettazione sono iniziate nell’ottobre 2017 a seguito dell’ammissione per il cofinanziamento europeo nel luglio 2017, dopo la partecipazione – con esito positivo – alla procedura competitiva a livello europeo (Call CEF 2016). Sempre nel 2017 è stato, poi, sottoscritto tra Anas e l’Agenzia Esecutiva della Commissione Europea per le Reti e l’Innovazione (INEA) il contratto di finanziamento (Grant Agreement) che ha assegnato all’Action un contributo pari al 50% delle spese, per un importo massimo di 1,2 milioni a fronte di un costo previsto del progetto di 2,4 (di cui 1,32 milioni di euro di competenza Anas e 1,08 milioni di euro di competenza RSM).