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Massimo ribasso, Rup, qualificazione, sottosoglia, Durc di congruità: ecco il «cantiere» De Micheli sugli appalti

Photo credit: Altalex

L’agenda. Sul subappalto il Mit lavora a una soluzione concordata con Bruxelles (dopo la sentenza della Corte Ue). Regolamento: consegnata la proposta degli stakeholder

Proposte normative sugli appalti per i contratti pubblici al fine di accelerare le opere in un articolo di Massimo Frontera per Edilizia e Territorio.

Forte semplificazione delle gare sottosoglia, rafforzamento dei poteri del Rup, intervento sul criterio del massimo ribasso, attuazione del cosiddetto Durc di congruità a livello nazionale, ritorno alla centralità del progetto. Sono queste le misure che la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ha in mente di attuare in materia di contratti pubblici.

L’occasione per fare il punto sull’agenda normativa in tema di appalti, è stato il convegno promosso ieri a Firenze dalla Cisl su “Infrastrutture: per lo sviluppo e la crescita del Paese”. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Toscana, Enrico Rossi, il presidente della Sicilia, Nello Musumeci, il sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione del Ponte, Marco Bucci e il presidente dell’Ance, Gabriele Buia. Tema dell’incontro, l’accelerazione delle opere pubbliche, per uscire dal paradosso che vede la paralisi amministrativa a fronte invece delle cospicue risorse pubbliche spendibili. La proposta, illustrata, dalla segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. «In casi eccezionali c’è davvero bisogno della figura del commissario», ha detto la leader sindacale, ricordando che ci sono da spendere «circa 130 miliardi lì, già stanziati, su progetti cantierabili che però, non si capisce come mai, non riescono ad essere sbloccati». «Dobbiamo creare le condizioni, perché la velocità del commissariamento nella realizzazione dell’opera, diventi poi ordinarietà: non possiamo accettare tempi talmente lunghi nella realizzazione delle opere che mettono a rischio poi il fatto che l’opera continui a servire», ha concluso.

Commissari, l’Ance frena: solo in casi particolari
Sullo strumento del commissario, che sta consentendo al sindaco di Genova di ricostruire velocemente il ponte di Genova, l’Ance ha invitato alla cautela. «I commissari straordinari sono per noi necessari in eventi particolari, come il ponte di Genova o il cantiere del terremoto in Centro Italia», ha detto il presidente dell’Ance, Gabriele Buia. A frenare è la stessa ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli. «Credo – ha detto la ministra – che i commissari servono per due tipologie di complessità: o amministrativa, derivante dalla stratificazione delle norme, oppure quando ci sono grandi complessità ingegneristiche. Se noi potenziamo la figura del Rup io credo che la responsabilità che facciamo ricadere su questa figura ci consentirà su molte questioni di natura amministrativa e burocratica di superare degli ostacoli». «La funzione del Rup – ha aggiunto – è determinante; e se noi non gli diamo qualche potere in più scivoliamo nell’idea che dobbiamo commissariare tutto con un mega-commissario amministrativo e tecnico anche per le opere minori».

Il «cantiere normativo» sugli appalti
La titolare di Porta Pia ha poi elencato i punti sui quali intende intervenire in materia di appalti pubblici, sia intervenendo sul regolamento, in corso di definizione da parte dell’apposita commissione nominata dal Mit, sia attraverso misure normative o amministrative. Attraverso il testo del regolamento «che – ha detto la ministra – ci auguriamo di fare uscire nelle prossime settimane, gli appalti sottosoglia saranno molto semplificati e il progetto tornerà centrale».

Un punto forte è poi quello della qualificazione delle stazioni appaltanti, incompiuta da tempo. «Sono per dar seguito finalmente al codice sulla qualificazione delle stazioni appaltanti – ha aggiunto De Micheli -. Lo so che avremo delle resistenze da parte degli enti locali, ma questa cosa è necessaria, totalmente necessaria per accelerare le procedure».

La ministra promette anche l’estensione a livello nazionale del cosiddetto Durc di congruità, la cui attuazione si è avuta in via sperimentale nel cantiere della ricostruzione post-sisma del Centro Italia. «Io sono per fare la congruità nazionale, articolo 105 del codice», ha esordito. «Per me – ha spiegato – è stata una esperienza positiva sul terremoto. Credo che sia una risposta potentissima sui temi delle sicurezza del lavoro e credo che responsabilizzi gli attori del cantiere sul fatto che lì non si può scherzare».

«L’indebolimento normativo avvenuto con lo sbocca-cantieri – ha aggiunto – deve avere una prima risposta da parte nostra nell’attuare quella norma inattuata del codice». «Abbiamo allo studio anche una modifica sul tema del massimo ribasso, stiamo valutando se di tipo amministrativo o legislativo», ha detto. «Non credo – ha spiegato – che il massimo ribasso sia una risposta al risparmio dei soldi per fare le opere. L’unica cosa che ottieni con il massimo ribasso è che le opere siano qualitativamente non all’altezza dello scopo per cui devono servire e del tempo che devono durare».

In tema di subappalto, il Mit sta anche lavorando a un “chiarimento” reso necessario dall’ultima pronuncia della Corte Ue contro i limiti del legislatore nazionale allo strumento come contenuto nella direttiva Ue. «Dobbiamo risolvere il problema del subappalto», ha riconosciuto De Micheli . «Abbiamo una ipotesi che valuteremo al medesimo tavolo, perché gli attori sono quelli», ha detto la ministra riferendosi al tavolo sul regolamento attuativo del codice, che viene condiviso con operatori e sindacati, pur precisando che si tratta di una norma “extra-regolamento”.

Anas e concessionarie
Senza entrare nel merito della vicenda di Aspi, De Micheli, ha confermato che il Mit sta preparando la revisione del modello delle concessioni autostradali, in cui si archivia il meccanismo che ha consentito in passato di legare l’incremento delle tariffe agli investimenti programmati. «Il nuovo modello che dobbiamo realizzare è quello che vede la tariffazione sulla base degli investimenti effettivamente realizzati. E quindi con un incentivo diretto e indiretto ad accelerare gli investimenti da parte dei concessionari».

Novità in arrivo anche per Anas. «Su Anas abbiamo deciso che noi utilizziamo gli stessi criteri di valutazione che utilizziamo per i concessionari privati», ha detto. «L’Anas – ha spiegato – è un concessionario, è pubblico ma è un concessionario, e quindi avremo comportamenti conseguenti a questa decisione: li vedrete.

Io credo che il rallentamento che è stato evidente in alcune attività dell’Anas deve vedere immediate soluzioni operative affinché questo po’ po’ di miliardi che abbiamo in pancia diventino cantieri».

Regolamento appalti, obiettivo: testo entro gennaio
Intanto la commissione Greco, nominata dal MIT, sta proseguendo il suo lavoro a tappe forzate. Lo scorso 20 gennaio, secondo indiscrezioni, gli operatori di settore hanno concluso e inviato le loro proposte normative (tra loro condivise) ai giuristi che compongono la commissione.

Da parte sua, la ministra, sempre secondo indiscrezioni, ha chiesto alla commissione di definire, entro la fine di gennaio, un testo pronto per l’esame in consiglio dei ministri.