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Malpensa, decollo anticipato: il terminal 1 dell’aeroporto riapre da lunedì

(come riportato da Leonardo Berberi sul Corriere della Sera)

Superata la soglia di 3mila persone al giorno al T2 rimasto attivo. Dal 15 giugno le operazioni di volo si spostano al più grande e moderno T1 fermo da tre mesi. Ma i passeggeri sono ancora il 96% in meno rispetto al pre-Covid

Non è ancora la svolta (il bollettino segna meno 96% di persone), ma è comunque un timido segnale positivo dopo settimane di ibernazione causata dal coronavirus. Dal 15 giugno l’aeroporto di Milano Malpensa chiude il Terminal 2 — l’unico corridoio aereo della Lombardia rimasto sempre aperto in questi mesi di blocco — per spostare le operazioni di volo al più grande e moderno terminal 1 fermo da tre mesi.

La soglia minima dei tremila passeggeri giornalieri per il trasloco fissata da Armando Bruni, amministratore delegato di Sea (la società che gestisce Malpensa e Linate), è ormai superata con un leggero anticipo. E tra quattro giorni, con il ritorno alle operazioni di Easyjet, dovrebbe più che raddoppiare. Manca soltanto il via libera dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), ma con questi numeri in leggera crescita il distanziamento sociale di un metro può essere garantito solo nella struttura principale dello scalo internazionale in provincia di Varese.

Lo stop del 16 marzo

Il T1 era stato chiuso il 16 marzo per il crollo dei flussi causato dal lockdown per contenere la diffusione del coronavirus. Tutti i voli erano stati così trasferiti al T2, più piccolo, arredandolo con i dispositivi di sicurezza richiesti come il termoscanner all’ingresso per rilevare la temperatura corporea delle persone.

Il trasloco interno

Dal 15 giugno si fa l’opposto e saranno spostate al terminal principale anche le operazioni di Easyjet che di solito gravitano sulla stazione secondaria. La compagnia low cost — che a Malpensa è la prima per viaggiatori trasportati — riprenderà il servizio in Italia proprio dalla sua base lombarda per i collegamenti con le aerostazioni di Palermo, Catania, Bari, Napoli, Lamezia Terme, Cagliari e Olbia. Nei prossimi giorni verrà consolidata anche la programmazione di luglio e agosto, aumentando progressivamente le rotte — come ha spiegato di recente il vettore britannico — «man mano che le restrizioni saranno allentate e in linea con la domanda di viaggio dei propri clienti».

Il dossier Forlanini

La ripresa operativa di Linate, invece, resta ancora un’incognita: i volumi di traffico attuali e il distanziamento previsto in aeroporto non consentono la riapertura del city airport che ha spazi più ristretti e cantieri di lavoro per il restyling. Sulla data del primo volo al Forlanini dopo l’emergenza sanitaria si sta ancora discutendo, ma non sono esclusi tempi lunghi, come anticipato dal Corriere alcuni giorni fa.

La chiusura prorogata di Linate spinge Alitalia — che possiede i due terzi degli slot (i diritti di decollo e atterraggio) — a rimodulare la sua rete milanese su Malpensa. Per questo da oggi l’aviolinea tricolore incrementa la frequenza dei collegamenti della continuità territoriale con la Sardegna da Milano a Cagliari (da quattro a sei al giorno) e dal 13 giugno raddoppia i voli per la Sicilia: «Sulla due rotte, la Milano-Catania e la Milano-Palermo, i collegamenti giornalieri passeranno da due a quattro», spiega la società.

Le statistiche

Ma come stanno andando i numeri di Malpensa in questa prima parte di giugno? Dall’1 al 9 di questo mese sono transitate al T2 poco più di 30.500 persone, con una media giornaliera di 3.052, una frazione rispetto agli 83.485 di giugno 2019. Nelle pieghe si notano due tendenze: i viaggiatori in arrivo (16.585) sono sensibilmente di più di quelli in partenza (13.837), a dimostrazione che da un lato sono ripresi i movimenti per motivi di lavoro (cosa che si nota tra quelli che atterrano), ma dall’altro i lombardi esitano ancora a spostarsi per questioni private fuori dalla regione.

Sarà questa una tendenza da seguire per capire se la ripresa degli spostamenti darà origine anche a uno squilibrio dei flussi. Di certo la prima vera impennata si è avuta con la riapertura delle frontiere regionali il 3 giugno: se il 2 giugno al T2 di Malpensa sono stati registrati 1.300 passeggeri, il giorno dopo le persone sono balzate a 4.100 e raddoppieranno il 15 giugno portandosi a 8.200. La strada verso la normalità è ancora lunga.