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Le strade del futuro connesse e intelligenti

In una nota di Le Strade dell’Informazione si legge che è stato presentato da Indra, società leader mondiale nella Smart mobility, il rapporto Smart Roads sull’evoluzione delle infrastrutture e il processo dei progetti sperimentali

Connettività, big data e intelligenza artificiale renderanno il traffico e le infrastrutture più sostenibili e sicure. Sono questi i punti cardine emersi dal rapporto Smart Roads presentato da Indra, società leader mondiale nella Smart mobility.

“Queste tecnologie – si spiega all’interno dello studio – contribuiranno a convertire le strade convenzionali in ecosistemi intelligenti”.

Gli obiettivi principali sono: migliorare l’esperienza del viaggiatore, ridurre la quantità di CO2 e, nel futuro, eliminare completamente gli incidenti stradali. Lo riporta su Repubblica Motore, Massimo Nascimbene, che sottolinea l’ormai prossima disponibilità delle reti di comunicazione 5G, di gran lunga superiori alle attuali per velocità e selettività nella gestione dei dati.

L’Unione europea ha già definito uno standard di comunicazione (Car2X) recepito da tutti i costruttori, che consente lo scambio di informazioni fra i veicoli e le strade. In questo modo, saranno realtà i sistemi di ramp metering, che utilizzano l’intelligenza artificiale per interpretare i dati sul traffico in tempo reale e controllare il flusso dei veicoli che entrano nelle autostrade.

Sarà inoltre possibile, tramite il monitoraggio della velocità, come già sperimentato nei dintorni di Londra, avvisare i conducenti che stanno superando il limite. Telecamere particolarmente sofisticate saranno in grado di rilevare non solo sorpassi vietati e utilizzo della corsia d’emergenza, ma persino l’uso del telefono cellulare.

Un software di analisi video, sviluppato con intelligenza artificiale, potrà elaborare le immagini delle videocamere stradali per localizzare gli incidenti e inviare rapidamente i servizi di emergenza.

Progetti sperimentali che prevedono forme più o meno evolute di interconnessione fra auto e ambiente che la circonda sono in corso in ogni angolo del mondo: in Germania, ad esempio, un tratto di sette chilometri della A39 nei pressi di Braunschweig è stato attrezzato con telecamere e sensori piazzati su pali distanti 100 metri l’uno dall’altro per controllare ogni centimetro di asfalto.

Ad Auckland in Nuova Zelanda è stato sperimentato un sistema di controllo del traffico che consente di creare corsie temporanee e di invertire il senso di marcia fra la mattina, quando il flusso viaggia verso la città, e la sera.

In Italia invece il progetto Deep View utilizza impianti radar collocati a tre chilometri di distanza l’uno dall’altro che monitorano costantemente la strada: se rilevano incidenti, code o nebbia provvedono ad avvisare gli automobilisti, per ora tramite i pannelli luminosi o il Gps di bordo.

Quello più ambizioso è comunque il progetto pilota avviato dall’Anas e denominato Smart Road: un piano che prevede, nell’arco di tre anni, investimenti per 250 milioni di euro destinati alla digitalizzazione di un primo lotto di strade.

Si comincia con un tratto di 130 km dell’A2 “Autostrada del Mediterraneo”, per proseguire poi con l’installazione delle infrastrutture necessarie (reti di comunicazione in fibra ottica, telecamere, sensori e via dicendo) sul Grande Raccordo Anulare di Roma, sulla A91 “Autostrada per l’aeroporto di Fiumicino”, sulla E45 Orte-Cesena e sulla A19 “Palermo-Catania”.

Nell’attesa che si diffondano vetture in grado di acquisire direttamente le informazioni tramite i sistemi di connettività di bordo, gli automobilisti potranno riceverle sul proprio smartphone grazie a una App dedicata.