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La strada della guida autonoma, l’Italia pronta al via libera

Photo credit: SICURauto.it

(Come riportato in una nota de ” La Repubblica” da Graziella Marino)

Il ministero delle infrastrutture ha elaborato il nuovo regolamento “Smart Road” che autorizza alla sperimentazione dei veicoli. Verso nuovi utilizzi degli ADAS

Il Covid non solo ha modificato le abitudini di mobilità urbana dei cittadini ma ha anche aperto la strada allo sviluppo di nuove forme di trasporto autonomo che potranno rivoluzionare la vita delle città nei prossimi anni. A questo scopo il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato un nuovo regolamento Smart Road che, a differenza di quello del 2018, autorizza alla sperimentazione su strada anche quei mezzi di trasporto autonomo che finora non era stato possibile omologare per mancanza degli specifici requisiti tecnici previsti.

Si tratta, per esempio, di tutti quei veicoli a guida autonoma senza volante o pedali che, in logica di distribuzione urbana, durante la pandemia per evitare contatti interpersonali sono stati utilizzati nel mondo per vari scopi, dal trasporto passeggeri, alla consegna di piccoli pacchi o alla video sorveglianza.


Questo nuovo regolamento, ‘’che abroga e sostituisce’’ il precedente decreto Smart Road, ‘’dopo aver superato con esito positivo il controllo preliminare dello schema del regolamento da parte della Commissione Ue e avere ottenuto il parere del ministero dell’Interno, coinvolto per i temi inerenti il Codice della strada, è ora in fase di trasmissione al Consiglio di Stato per il preventivo parere di legittimità e – ha precisato il ministro dei Trasporti Paola De Micheli nel corso del webinar ‘Guida autonoma e Smart Mobility’ organizzato dall’Anas  – contiamo a breve di riuscire a farlo entrare in vigore’’.

Durante il convegno la De Micheli ha anche annunciato che ieri in Consiglio dei Ministri è stato dato ‘’il via libera al cosiddetto correttivo della nautica in cui sono state individuate le caratteristiche complessive per l’individuazione dei cosiddetti natanti da remoto. Per poter avviare anche sull’acqua e non solo sulla strada una serie di nuove sperimentazioni’’.

La smart mobility sarà un argomento prioritario anche nell’ambito dei progetti del Recovery Fund riguardo al quale, ha precisato il ministro, ‘’abbiamo proposto in sede governativa di far convergere una serie di risorse all’interno delle missioni previste della digitalizzazione, che trasversalmente attraversi tutte le modalità di trasporto e di organizzazione dei trasporti’’.

Tra le priorità c’è il finanziamento della realizzazione della piattaforma nazionale per i servizi digitali per la sperimentazione pilota di tecnologie per la cooperazione tra i veicoli e le infrastrutture nelle realtà urbane che sono state individuate, ‘’e che – ha detto il ministro – non escludo possano essere ampliate anche nei mesi prossimi’’.

‘’Fondi e finanziamenti disponibili a livello europeo per la connettività’’ sono stati assicurati nel corso del webinar anche dal Commissario europeo per i Trasporti Adina-Ioana Valean, che si è augurata ‘’l’inclusione di progetti di intelligenza artificiale’’ in tutti i Recovery Plan che verranno redatti a livello nazionale. ‘’Intendiamo anche promuovere le soluzioni multimodali – ha detto la Valean – semplificando per gli utenti la possibilità di combinare varie modalità di trasporto per i loro spostamenti’’.

In tema di Smart Road il presidente dell’Anas Claudio Andrea Gemme ha precisato che ‘’i lavori che si stanno facendo sulla 51 daranno la possibilità di utilizzare questi servizi per accedere ai prossimi mondiali di sci di Cortina’’. Mentre il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani ha sottolineato, in questa fase intermedia, l’importanza degli ADAS il cui utilizzo dovrebbe essere incentivato anche sulle auto usate, attraverso dei sistemi post-market applicabili su qualsiasi automobile che allertano dei pericoli attraverso segnali acustici, luminosi e vibrazione del volante.