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Infrastrutture, le 106 opere che possono fare Pil subito

Photo credit: Quotidiani Verticali Web

Oltre alle 130 opere strategiche e alle 36 da commissariare ci sono i lavori che possono già partire o possono accelerare i cantieri

Riportiamo un articolo apparso oggi su Enti Locali & Edilizia a firma di Giorgio Santilli sul programma di interventi per cantieri e manutenzione delle infrastrutture previste nell’allegato del Def.

Ci sono 106 interventi, opere o programmi di manutenzione e tecnologia, che saranno il primo vero banco di prova del decreto legge semplificazioni. Valgono 95.609 milioni, di cui 77.437 già finanziati. La prima vera sfida per capire se il decreto legge varato a notte fonda accelera davvero i cantieri ed è capace di produrre Pil aggiuntivo già nel biennio 2020-21.

Bisogna andare a cercarli nel documentone di 400 pagine (il cosiddetto allegato Infrastrutture al Def) che la ministra Paola De Micheli teneva ieri sul tavolo ddi Palazzo Chigi, durante la conferenza stampa con il premier Giuseppe Conte. Le 400 pagine e anche l’elenco dei 106 interventi sono state messe a punto dalla struttura tecnica del ministero delle Infrastrutture guidata da Giuseppe Catalano. Prima di dire cosa sono questi 106 interventi, bisogna dire che cosa non sono.

Non sono le 130 opere strategiche evocate dal premier che potrebbero essere intitolate, molto in sintesi, «accelerazione del programma di Alta velocità di rete». C’è molto di più, ovviamente, anche molte strade, ma se c’è una battaglia su cui il premier, la ministra e il governo mettono la faccia da qualche settimana è il completamento della rete di Alta velocità, con lo sblocco della Salerno-Reggio Calabria e lo slogan #italiaveloce.

Questo è il piano dei tempi lunghi: molte delle 400 pagine del documento sono dedicate a questo piano strategico. Le 106 opere del professor Catalano non sono neanche le opere che saranno commissariate in base all’articolo 9 del decreto legge. Queste sono 36 opere dei Trasporti cui si aggiungono per ora 12 interventi suggeriti dal Viminale (si veda l’elenco completo in pagina). Queste opere difficilmente produrrano Pil a breve perché – come ha spiegato bene De Micheli – i commissari andranno solo a opere molto incagliate.

Il prototipo dell’opera perennemente incagliata è il raddoppio della Pontina fra Roma e Latina che infatti è la numero 5 in elenco. Ovviamente queste opere rientrano a pieno titolo nelle opere oggetto del decreto semplificazioni ma dire che produrranno lavori a breve è azzardato.

La vera finezza del Def Infrastrutture sono invece quelle 106 fra opere e programmi che costituiscono la miniera in cui pescare per fare subito. Sono opere in corso che possono essere accelerate, magari con i fondi aggiuntivi che potranno arrivare dalla Ue. Sono opere che hanno il progetto pronto e il cantiere possono aprirlo – con i nuovi tempi contingentati del decreto – in meno di sei mesi. Sono programmi di manutenzione, con intervento spesso micro che non richiedono progetti per partire.

Fra le 31 opere ferroviarie elencate ci sono la Torino-Lione, il Brennero, la Brescia-Verona, Terzo valico dei Giovi, l’upgrading infrastrutturale e tecnologico dei valichi svizzeri (Chiasso, Luino e Domodossola) e quello sulla linea adriatica (Bologna-Bari-Lecce e Lecce-Taranto), la Napoli-Bari, i nodi di Milano. Torino, Genova, Bologna, Roma, Venezia, Bari, Reggio Calabria, Palermo. Tutte opere accelerabili con qualche risorsa finanziaria in più o risolvendo un problema autorizzativo o velocizzando l’affidamento.

Tra le 21 opere stradali l’adeguamento sismico dei viadotti della A24 e A25, il completamento del nodo di Firenze, la Pedemontana veneta, il potenziamento della A4, il raccordo autostradale A15-A22-Tibre, la quarta corsia della Milano sud-Lodi (A1), la A13 Monselice-Padova, la terza corsia dinamica sulla A12 fra Cerveteri e Torrimpietra, la tangenziale di Bologna, la Gronda di Genova, il potenziamento della A22, il collegamento Campogalliano-Sassuolo, la E78.

Ci sono poi numerosi interventi portuali, cinque interventi aeroportuali (Fiumicino Est, sopraelevazione Prk Catania, adeguamento Firenze, fabbricato Hub Dhl a Malpensa, l’ampliamento del terminal di Venezia) e cinque interventi sui metrò di Milano, Catania, Roma, Napoli e Firenze.