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Infrastrutture, al via il 19 maggio i lavori del terzo megalotto della Jonica in Calabria

(come riportato da Mauro Salerno su Edilizia e Territorio)

L’annuncio dell’Ad di Anas Massimo Simonini in audizione alla Camera. Due anni per un nuovo viadotto dopo il crollo sul Magra. Ancora mille ponti senza padrone in Italia

Partiranno il 19 maggio i lavori di realizzazione del terzo megalotto della nuova statale Jonica in Calabria. Lo ha annunciato l’amministratore delegato dell’Anas Massimo Simonini, in audizione alla Camera. “I lavori sarebbero partiti anche prima – ha detto Simonini – senza i ritardi legati all’emergenza Covid”. Il progetto, dal valore di oltre 1,3 miliardi di euro riguarda circa 38 km di strada compresa tra Sibari e Roseto capo Spulico in Calabria. General contractor è Webuild (ex Salini Impregilo) con Astaldi.

Nel corso dell’audizione Simonini ha anche dato una serie di indicazioni in merito al viadotto di Albiano (Ms) crollato sul fiume Magra lo scorso 8 aprile. Il numero uno della Spa delle strade ha spiegato che per realizzare un primo collegamento provvisorio serviranno circa 3-4 mesi, a partire dalla data in cui verranno concesse tutte le autorizzazioni dalla Conferenza di servizi in programma nei prossimi giorni.

Il collegamento provvisorio costerà circa due milioni e sarà aperto a qualunque tipo di traffico, con la sola esclusione dei trasporti eccezionali. “Nel frattempo abbiamo avviato il progetto di fattibilità per il nuovo collegamento stabile – ha aggiunto Simonini -. Abbiamo messo a punto quattro ipotesi progettuali che sottoporremo in prima battuta al ministro e poi alle autorità locali”.

Per avere un collegamento stabile bisognera attendere invece almeno due anni. “Molto probabilmente i tempi saranno lunghi, se saranno due anni saranno tempi buoni.

Non potranno essere meno di questi, per questo puntiamo su una viabilità provvisoria che sia la più confortevole possibile”, dice Simonini spiegando che “un ponte di questa dimensione con sistemi e tecnologie moderne ha un tempo di lavori di non meno di nove mesi” e a questo vanno aggiunti i tempi legati alle autorizzazioni e alle approvazioni dei progetti e all’indagine della procura.

Ancora mille ponti senza padrone
Simonini ha poi spiegato che sono ancora mille i ponti senza padrone in Italia. “Inizialmente i ponti senza proprietario erano tremila – ha detto l’Ad di Anas -. Circa duemila sono stati attribuiti a un gestore. Altri mille rimangono senza titolare. Abbiamo inserito anche questi all’interno della nostro programma di ispezioni annuale”. Ma, ha avvertito Simonini “non abbiamo onere di manutenzione su queste strutture perché non sono inserite nella rete che abbiamo in gestione. Dunque possiamo intervenire solo in caso di emergenza con possibilità di rivalsa sul titolare dell’opera”.