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Incidentalità stradale, l’incoscienza sul banco degli imputati

Il Ministro Lamorgese sollecita iniziative di prevenzione e contrasto per ridurre il numero dei sinistri

Incoscienza e superficialità continuano a essere, spesso, la tragica costante degli incidenti stradali.  I giorni appena trascorsi dovevano essere di festa per tutti e invece, per alcune famiglie, sono stati scanditi dal dolore.

Ancora una volta viene da pensare, non a torto, che molti sinistri si sarebbero potuti evitare con un pizzico di buon senso in più da parte di chi era al volante.

Ci ripetiamo, è vero, ma solo perché poco o nulla cambia nella dinamica caratterizzante molti di questi eventi. La conta dei morti e dei feriti rischia di diventare un mero e malinconico esercizio statistico. Un dato freddo che ci ricorda che ogni anno, in Italia, oltre tremila persone ci lasciano.

Tante quanto quelle residenti in un piccolo paese. Una comunità spazzata via, per sempre. Eppure, questa drammatica rappresentazione non sembra turbare più di tanto un’opinione pubblica ormai assuefatta e gli stessi automobilisti. Ognuno (forse) pensa, in maniera egocentrica, e non si capisce sulla base di quali congetture, che le cose brutte accadano sempre agli altri.

E dire che tra 1990 e 2017 gli incidenti stradali, in tutto il mondo, sono aumentati di circa il 15%. I dati diffusi dalla rivista medica internazionale “Bmj Injury Prevention” indicano che la fascia di popolazione più coinvolta è quella maschile, di età compresa tra i 24 e i 29 anni.

Per restare al Belpaese, ultimamente il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in una nota inviata ai Prefetti, ha richiamato l’attenzione alle iniziative in materia di prevenzione e contrasto all’incidentalità stradale.

Un fenomeno, ha sottolineato, “… che appare sempre più spesso caratterizzato da comportamenti irresponsabili di singole persone che si pongono alla guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

La complessità del fenomeno rende necessario assicurare sin da subito risposte di “sistema”, da sviluppare attraverso un approccio comprensivo e integrato che veda il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali che possano fornire un valido contributo di analisi e di proposte operative”.

Si auspicano “percorsi strategici” condivisi, attraverso interventi “informativi, di educazione alla guida sicura, di repressione di comportamenti illeciti e, non ultimo, di revisione delle condizioni della viabilità e degli attraversamenti stradali che possano concretamente risultare di ausilio nella prevenzione e nel contrasto di condotte che, sulla base della casistica a disposizione a livello locale, rappresentano le principali cause di incidenti stradali con lesioni”.