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Il Gruppo Gavio si prende la Torino-Bardonecchia: l’autostrada del Frejus passa ai Privati

Photo credit: www.larepubblica.it

ASTM ha rilevato il 20% di Sitaf messo in vendita dalla sindaca Chiara Appendino. Un affare da 272 milioni. L’autostrada Torino-Bardonecchia passa quindi sotto il controllo del Gruppo Gavio.

ASTM (la società del gruppo alessandrino che già gestisce la Torino-Milano) si è infatti aggiudicata in via provvisoria la gara per l’acquisizione della quota del 19,347% del capitale sociale di Sitaf (Società italiana traforo autostradale del Frejus che gestisce l’autostrada Torino-Bardonecchia e il tunnel del Frejus), arrivando a detenere, direttamente e indirettamente, una quota pari al 67,22% del capitale sociale.

Lo comunica ASTM in una nota, specificando di aver presentato la migliore offerta economica nell’asta pubblica promossa da Finanziaria Città di Torino holding (FCT Holding) e Città Metropolitana di Torino per la cessione congiunta delle rispettive quote detenute in sitaf pari al 10,653% e all’8,694%.

A seguito dell’acquisizione, avvenuta per un corrispettivo di 272 milioni di euro, il valore di carico della partecipazione ammonterà a circa 463 milioni per il 67,22% (corrispondente a circa 690 milioni su base 100%).

Sitaf è titolare della concessione, con scadenza nel 2050, per la progettazione, costruzione e gestione del traforo del Frejus, lungo circa 13 km, e del collegamento autostradale al traforo, l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia della lunghezza di 73 km.

Sitaf ha chiuso l’esercizio 2019 con ricavi consolidati di 221 milioni di euro e un ebitda consolidato di 125 milioni.

“E’ per noi motivo di particolare orgoglio essersi aggiudicati questa gara. Crediamo nel nostro paese e nelle sue potenzialità. Pur in un momento così difficile, continueremo a investire in Italia consapevoli del ruolo strategico delle infrastrutture per il rilancio dell’economia”, ha commentato Umberto Tosoni, amministratore delegato di ASTM.

“L’acquisizione della maggioranza in Sitaf rappresenta inoltre una svolta industriale che permette di dotare la società di un azionariato stabile, con un azionista di controllo, che potrà investire in innovazione, qualità del servizio per gli utenti, tecnologia e info-mobility, su un asset strategico per il Paese che collega Italia e Francia e che dal 2021 vedrà anche il raddoppio della capacità trasportistica con l’apertura della seconda canna del Frejus”, ha aggiunto Tosoni.